RASSEGNA STAMPA – Sui migranti l’Europa prende tempo…

LA MELONI SI ERA SPINTA AD ATTRIBUIRSI IL MERITO DI AVERE OTTENUTO CHE IL CONSIGLIO EUROPEO AVREBBE AFFRONTATO VENERDÌ L’EMERGENZA MIGRANTI DOPO IL NAUFRAGIO E I MORTI DI CUTRO. A QUANTO PARE NEI PUNTI ALL’ORDINE DEL GIORNO IL PROBLEMA VIENE CITATO MA SOLTANTO PER UN AGGIORNAMENTO. NEL MERITO -SEMBRA DI CAPIRE- TUTTO RESTA COME PRIMA. LA MELONI, CHE SI È SENTITA CON LA VON DER LEYEN, CHIEDERÀ ALLA GERMANIA DI SOSTENERE LA RICHIESTA ITALIANA DI AFFRONTARE IL PROBLEMA MA, PER IL MOMENTO, SARÀ ANCORA IL PROTOCOLLO DI DUBLINO A REGOLAMENTARE SBARCHI E OSPITALITÀ.

Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo per “La Stampa”

«La presidente della Commissione e la presidenza svedese ci offriranno un breve aggiornamento sull’argomento». Punto. Solo «un breve aggiornamento». Niente di più. A questo si ridurrà la discussione sui migranti nel Consiglio europeo di domani e venerdì.    […] Giorgia Meloni aveva chiesto di più. «C’è un cambio di paradigma ma non possiamo ancora dirci soddisfatti», la premier lo ha dichiarato in Aula, in Senato, e lo ha ribadito durante la telefonata con Ursula Von der Leyen. È lei, la presidente tedesca della Commissione Ue, la principale sospettata. L’Italia si aspettava «un cambio di passo», dopo il Consiglio informale di febbraio, quando Meloni rivendicò come un successo gli impegni espressi nelle conclusioni. Si aspettava che la Commissione avrebbe tradotto in proposte ufficiali le vaghe promesse strappate ai capi di Stato e di governo […]    Un mese dopo, invece, per l’Italia poco è cambiato. Dopo il colloquio telefonico con Von der Leyen, in serata, da Palazzo Chigi filtrava un filo di ottimismo in più. Le parole della leader tedesca tentano di tamponare i malintesi. Definisce la telefonata «fruttuosa» e conferma «la necessità di agire in maniera rapida e coordinata» e di «sostenere i partner nordafricani, di prevenire le partenze irregolari e le perdite delle vite umane». Meloni, però, vuole garanzie che le dichiarazioni si traducano in misure concrete. Chiede che qualcosa venga anticipato al Consiglio di domani. «Condividiamo un’urgenza» ha detto a Von der Leyen, ora servono i fatti.    [..] ieri, in Senato, durante l’informativa sul vertice europeo, la presidente del Consiglio […] ha polemizzato con la sottovalutazione, percepita tra i partner, dell’«enorme problema» della Tunisia: «Il commissario all’Economia Paolo Gentiloni, che aveva immaginato già a inizio mese di recarsi là per affrontare la vicenda, poi ha rimandato». Il rischio di default del Paese, secondo la premier, non può essere affrontato finché il Fondo monetario internazionale non sblocca i finanziamenti destinati a Tunisi. È quello il primo banco di prova, agli occhi della premier. L’Europa può dimostrare di condividere la strategia italiana che prevede di aumentare il denaro verso i Paesi di transito del Nord Africa. […]