I SUPERLATIVI, GLI ELOGI, L’ESALTAZIONE DELL’IMPRENDITORE E DELLO STATISTA SI SONO SPRECATI IN UNA EUFORICA E COLLETTIVA EMOZIONE, NON SENZA QUALCHE IPOCRISIA. CI SONO STATI ANCHE NECROLOGI SOBRI E REALISTICAMENTE INCARDINATI AL VISSUTO DI BERLUSCONI. ALL’ESTERO NON HANNO MANCATO DI METTERE IN EVIDENZA LE ZONE D’OMBRA DELLA VITA DEL “MAGNATE MILIARDARIO” CHE SI COMPRAVA ANCHE LA POLITICA.
Estratto dell’articolo di Carlo Bonini per “la Repubblica”
Tramortito da un’orgia di superlativi, […] a reti unificate […] da un’agiografia da Istituto Luce, il Paese si sarà chiesto ieri, durante un’interminabile maratona informativa […] dai toni della beatificazione laica, per quale diavolo di motivo a un uomo celebrato in punto di morte come un padre della Patria e uno statista di rara fattura, un’istituzione del giornalismo mondiale come la britannica Bbc abbia dedicato un assai più asciutto “necrologio” in cui lo si definiva più sinteticamente “esuberante miliardario ed ex primo ministro italiano sopravvissuto a scandali sessuali e accuse di corruzione” (e a una condanna definitiva per frode fiscale, aggiungiamo noi). Ebbene […] risposta è nel divorzio dal principio di realtà e nella sua […] manipolazione ad uso politico che il ventennio berlusconiano si sono trasformati in cifra del discorso pubblico (il nostro Parlamento, del resto, certificò con il suo voto che Karima el Mahroug, alias Ruby rubacuori, era “effettivamente” il nipote di Mubarak). È così che la dismisura del ventennio berlusconiano si è riproposta nel racconto del suo ultimo atto. E questa volta […] per mano […] di un mediocre […] coro che, purtroppo, con […] Silvio Berlusconi non hanno nulla a che fare.