BISOGNA FARE ATTENZIONE AL SILENZIO CHE DA PARTE DELLA LEGA E DELLA STESSA MELONI ACCOMPAGNA LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI CARLO NORDIO. LA LEGA NON CONDIVIDE LA LIMITAZIONE DELLE INTERCETTAZIONI E RITIENE CHE L’ABUSO D’UFFICIO VA RIVISTO E CORRETTO MA NON ELIMINATO.
LA MELONI NON CONDIVIDE LA POLEMICA APERTA DA NORDIO CON L’ANM (ASS.NAZ.MAGISTRATI) ACCUSATA DAL MINISTRO DI ILLECITE “INTERFERENZE” NELLE DECISIONI DEL GOVERNO E DEL PARLAMENTO. CHE LA GIUSTIZIA ABBIA BISOGNO DI ESSERE RIVISTA SOTTO TALUNI PROFILI C’È LO DICE ANCHE BRUXELLES CHE HA VINCOLATO I MILIARDI DEL PNRR ALL’ATTUAZIONE DI ALCUNE RIFORME. BISOGNA PERÒ DISTINGUERE PERCHÉ, SE IL GOVERNO SI ACCINGE AD ABOLIRE O A SVUOTARE IL REATO DI EVASIONE FISCALE, SI VA A MINARE QUELLA GIUSTIZIA FISCALE CHE TROVA LA SUA LEGITTIMAZIONE NELLA COSTITUZIONE COME FA OSSERVARE IL PRESIDENTE MATTARELLA.
Estratto dell’articolo di Giulia Merlo per “www.editorialedomani.it”
Mi si nota di più se parlo o se non parlo? La giustizia è tema incandescente – ultimo argomento divisivo è l’abolizione dell’abuso d’ufficio […] Non certo parco di dichiarazioni è stato il ministro della Giustizia Carlo Nordio[…] ha attaccato i magistrati dell’Anm, sostenendo che le loro critiche fossero indebite interferenze. Nel corso della giornata di ieri ha rincarato la dose, spiegando che la sua riforma è solo all’inizio e che il prossimo passo sarà la riscrittura delle regole sulle intercettazioni per garantire «la libertà e la segretezza delle conversazioni tutelata dalla Costituzione». Poi ad un convegno del Luiss Hub ha aggiunto l’ultima sferzata: «Sono stato in magistratura fino al 2017 e non ho mai visto un evasore in manette. O qualcosa non ha funzionato o si parte da un principio sbagliato». E poi ancora un affondo ad una legislazione tributaria, strizzando l’occhio al «pizzo di Stato» evocato da Meloni: «Se un imprenditore onesto volesse pagare fino all’ultimo centesimo non ci riuscirebbe, perché qualche violazione verrebbe comunque trovata. Il sistema è pieno di contraddizioni». […] il rischio del ministro è di voltarsi e trovarsi solo. I suoi affondi, che hanno ottenuto il risultato di dividere sì le opposizioni ma di compattare la magistratura associata, non hanno infatti incassato alcun appoggio. […] nessun fiato da parte della Lega, pochissimi da parte di Fratelli d’Italia, dove la difesa d’ufficio del ddl è spettata per competenza al sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro. Unici cori entusiasti sull’abolizione dell’abuso d’ufficio sono stati incassati da Forza Italia […]
IL SILENZIO DELLA LEGA
«Il ddl è solo un piccolo inizio, sono otto articoli…», minimizza una fonte leghista. L’ordine di scuderia è buttare acqua sul fuoco, ma la sensazione in casa Lega è che tanto clamore abbia più a che vedere con le intemperanze di Nordio che con la reale portata del disegno di legge. Al netto delle modifiche procedurali e del ritocco sulle intercettazioni, l’abolizione dell’abuso d’ufficio è l’unica vera novità e il partito di Matteo Salvini nemmeno la condivide del tutto. Di qui le bocche cucite. Sulla giustizia, infatti, l’unica voce autorizzata a esprimere la linea è quella di Giulia Bongiorno, la potente presidente della commissione Giustizia al Senato e legale di Matteo Salvini, di cui lui si fida ciecamente. Era lei la candidata leghista per il dicastero oggi ricoperto da Nordio, ma contro di lei avrebbe giocato l’antipatia della premier Meloni, che sarebbe figlia di una vecchia storia di Alleanza nazionale: il pasticcio della casa di Montecarlo, lasciata in eredità al partito da una nobildonna missina e finita svenduta al cognato di Gianfranco Fini, segnandone la fine della carriera politica. E la legale di Fini nei processi per riciclaggio era proprio l’attuale senatrice leghista, che però in parlamento era entrata con An nel 2006. Le parole di Bongiorno […] «Il ministro Nordio mi ha garantito che ci sarà una rivisitazione complessiva dei reati contro la pubblica amministrazione», perché «l’abrogazione dell’abuso d’ufficio è un punto di partenza e non di arrivo» […] contengono tutto lo scetticismo della Lega sull’abolizione del reato e le assicurazioni che il guardasigilli avrebbe dovuto dare pur di ottenere il via libera. […] I lavori non saranno semplici: dovrebbero cominciare la prossima settimana e sono previsti un fiume di emendamenti. […] Il clamore suscitato dalle sortite di Nordio avrebbe provocato una «conversazione di chiarimento» tra i due, di cui però non ci sono conferme […] Certo è che gli attacchi del guardasigilli alle toghe hanno colto tutti alla sprovvista: uno scontro con la magistratura associata non era certo nei programmi della premier, visto anche che il governo è reduce da un duro scontro con la magistratura contabile sul controllo del Pnrr. Inoltre, alzare così i toni per un ddl di portata tutto sommato modesta, ha portato più di qualcuno a palazzo Chigi a chiedersi cosa farà Nordio quando sarà il momento delle riforme davvero divisive come la separazione delle carriere. […]