RASSEGNA STAMPA – Partito il logoramento della Schlein nel PD…

IMPOSSIBILE PER IL PD RINUNCIARE A FARSI MALE DA SOLI IN ATTESA DI POSSIBILI SCISSIONI.
È BASTATA LA PARTECIPAZIONE DELLA SCHLEIN ALLA MANIFESTAZIONE DEL M5S PER FINIRE SOTTO SCHIAFFO DEI SOLITI E VETUSTI CAPICORRENTE. LA SUA RELAZIONE ALLA DIREZIONE DEL PD NON È STATA MESSA AI VOTI PER NON FARE EMERGERE VOTI CONTRARI E SI È CONCORDATO DI VOTARE ALL’UNANIMITÀ L’AGENDA DELLE INIZIATIVE POLITICHE ANNUNCIATE DALLA SCHLEIN, LA COSIDDETTA “ESTATE MILITANTE”, COPRENDO IL COMPROMESSO CON UNA SALVE DI APPLAUSI DI DUE MINUTI. UN COMPROMESSO CHE LA DICE LUNGA. A LUGLIO NASCERÀ IL CORRENTONE DI OPPOSIZIONE BENEDETTO DA ROMANO PRODI IN ATTESA DEL VOTO ALLE EUROPEE CHE DOVREBBE DARE IL COLPO DI GRAZIA ALLA SEGRETERIA SCHLEIN. QUANDO SI DICE UNA COMUNITÀ DI COMPAGNI CHE CONDIVIDONO VALORI E OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE.

DAGONEWS

Fino alle elezioni europee del 2024, la botola sotto i piedi di Elly Schlein resterà semichiusa. La segretaria multigender del Pd resterà in sella, non ci saranno scissioni e la stessa guerriglia interna potrebbe attenuarsi. La minoranza dem, che fa capo a Lorenzo Guerini, Piero Fassino e Matteo Orfini, si sta convincendo che per defenestrare Elly non sia necessario contrastarla, ma lasciarla fare. Nessuno di loro crede che al voto europeo il Pd possa beneficiare di un “effetto Schlein”, e un’eventuale batosta in quella tornata elettorale sarebbe la pietra tombale sulla segretaria rainbow. La sospensione delle ostilità interne al Nazareno viene considerata un’arma per sgomberare il campo da qualsiasi alibi. Un’eventuale scissione, infatti, potrebbe essere sfruttata da Elly come scusa per una futura debacle. Restare nel Pd, invece, con il già annunciato ritorno alla casa madre di Bersani e gli ex fuoriusciti di Articolo 1, toglie qualunque scudo all’attuale segreteria. Questa perfida manovra non significa, però, che i riformisti restino fermi a guardare. L’evento organizzato da Stefano Bonaccini, il 22 luglio a Cesena, segnerà la nascita di una corrente unica di opposizione, che mette insieme il governatore dell’Emilia Romagna con Base Riformista di Guerini. A fare da padre nobile alla correntona sarà Romano Prodi, che in più di un’occasione ha monitato sulla necessità di fare del Pd un partito di sinistra “light”, cioè focalizzato sui bisogni primari dei cittadini (lavoro, sanità, tasse), e non “hard”, impegnato a battagliare su diritti Lgbtq+, maternità surrogata e ecologismo, che appassionano principalmente l’elettorato radical-zeta-ti-Elly.