OLIVERIO-I SONDAGGI-I FATTI E LA CORTE COSTITUZIONALE………

oliverio-1OLIVERIO- I  SONDAGGI-I FATTI E LA CORTE COSTITUZIONALE………..

Dire che Oliverio ha i giorni contati come capo del governo regionale sarebbe una fuga in avanti,un auspicio più che un evento scontato ma una certa inquietudine c’è nella corte di Oliverio.Il 19 ottobre la Corte Costituzionale dovrebbe pronunciarsi sul ricorso di Wanda Ferro e quello della Democrazia Cristiana, la prima per ottenere il riconoscimento di un seggio in consiglio regionale,come “migliore perdente”,la seconda per ottenere  l’annullamento delle elezioni regionali e il conseguente scioglimento del consiglio,sul presupposto che la legge elettorale modificata in regime di “ordinaria amministrazione”,dopo le dimissioni di Scopelliti, è illegittima.C’è un precedente, che ha riguardato la regione Abruzzo, che è incorsa  in un abuso analogo.Comunque vada-e non c’è alcuna certezza al riguardo- rimane il giudizio,la valutazione dell’operato di Oliverio in due anni di governo della regione.Lasciando da parte le sagre,le feste,le inaugurazioni,insomma i ruoli di rappresentanza,è legittimo fare il punto su quanto realizzato muovendo dal programma e dagli impegni presi con i calabresi a fronte delle emergenze che incombono.E’ pur vero che Oliverio ha messo le mani avanti, insediandosi alla guida del governo regionale,denunciando di avere ereditato da Scopellliti e dalla sua maggioranza una regione in ginocchio, segnata da buchi milionari nei bilanci di pertinenza diretta o indiretta,sprechi e dissipazione delle risorse gestite.Era suo diritto farlo sapere ma era anche suo dovere mantenere l’impegno a far conoscere sprechi e dissipazioni e chi ne aveva beneficiato.Questa-diciamo-è la questione morale che si pone dovunque la politica assurge a gestire la spesa pubblica ed è ben noto che il nostro paese ha ,nell’UE, il primato della corruzione e dell’evasione fiscale.Vada per l’evasione fiscale che non ricade nella competenza dei governi regionali ma per la corruzione, da Bolzano a Palermo, nessuno può chiamarsi fuori. E i nostri governi regionali, rispetto al fenomeno,avrebbero l’obbligo della massima trasparenza.Così non è.Oliverio si è visto arrestare il vertice di Calabria Verde per malversazione del pubblico denaro e lo ha appreso dai giornali come qualsiasi cittadino.All’ inaugurazione dell’anno giudiziario il presidente della Corte dei Conti calabrese  ha affermato,senza perifrasi e mezzi termini, che la corruzione divora come un  cancro l’economia e la stessa vita democratica e istituzionale.La denuncia avrebbe meritato almeno l’inclusione in un ordine del giorno del consiglio regionale e invece tutti distratti,tutti a far finta di non aver capito.Oliverio in primis.Ma diciamo che la questione morale, se affrontata seriamente,espone a rischi da non sottovalutare e che dalle nostre parti può costare molto.Ovviamente innestato  alla questione morale c’era l’impegno a bonificare i vertici della burocrazia regionale, quella troppo chiacchierata e compromessa con i governi precedenti, procedendo con trasferimenti e rotazioni.Pare che in questa direzione abbia operato il vice presidente Viscomi ma risulta che i più chiacchierati-che sono poi i più potenti-sono rimasti al loro posto. O non ce ne siamo accorti.E poi c’erano le emergenze “storiche” e cioè il lavoro che non c’è, l’economia che langue, i fondi europei che,per affermazione della  commissaria europea Cretu, dopo 20 anni non hanno prodotto cambiamenti e risultati.Poi c’è l’agricoltura e il turismo, settori chiave che  languono, nell’indifferenza parassitaria di un consiglio regionale  che ha ritenuto di andare in vacanza il 1° agosto e rimanerci fino al 22 settembre. Ma il problema di selezione della rappresentanza politica è problema antico ed è noto quanto lavoro hanno dato e diano alle aule giudiziarie.Tornando alle “aspettative” dei calabresi,qualcosa forse è stato fatto per i trasporti ma se ne sa poco mentre non si hanno notizie delle metropolitane ,del porto di Goia Tauro  e dei nuovi ospedali. Il problema non deve essere di comunicazione visto l’esercito di giornalisti,consulenti e collaboratori che affollano i piani alti della cittadella regionale.Abbiamo lasciato per ultima la sanità che è la vera ossessione di Oliverio.Dal primo giorno ha attaccato briga per essere lui il commissario,premendo sul governo nazionale e sul tavolo interministeriale.Incassata la netta chiusura del governo e del tavolo tecnico romano, non ha fatto altro che guerreggiare con i commissari, intralciandone il lavoro e le competenze e,perché l’azione di disturbo fosse continua e permanente, ha conferito una delega alla sanità  a un ex-consigliere regionale,di ascendenza PCI, che per le sue “molestie”e interferenze  è stato denunciato dal commissario Scura alla procura di Catanzaro.A questo siamo.La sanità al collasso,i calabresi che vanno a curarsi fuori regione e il commissario che ricorre alla magistratura per gli intralci messi quotidianamente in campo dal delegato del presidente della giunta.Oliverio,di fronte ai sondaggi e al giudizio negativo dei calabresi, annuncia un documento di sintesi sulle cose fatte e i risultati ottenuti e avviati.Poichè sono già trascorsi parecchi giorni dall’annuncio del report si dovrebbe dedurre che le cose fatte sono tante e ci vuole tempo a stilarne l’elenco.Sarà così.Non resta che aspettare.