RASSEGNA STAMPA – A Torino lancio di uova e fischi per la Meloni…

( La polizia manganella il corteo degli studenti.)

 

AL FESTIVAL DELLE REGIONI CHE SI SVOLGE A TORINO LA MELONI NON HA AVUTO UN’ACCOGLIENZA DI PLAUSO E DI INCORAGGIAMENTO. AD ACCOGLIERLA CON LANCIO DI UOVA, SLOGAN, STRISCIONI E ONDATE DI FISCHI UN CORTEO SOPRATTUTTO CON STUDENTI AFFIANCATI DA MOVIMENTI DI BASE. QUALCOSA SI MUOVE AL DI LÀ DEL CHIACCHIERICCIO DEI PARTITI DI OPPOSIZIONE. NEL SUO INTERVENTO LA MELONI, DI FRONTE ALLE URGENZE CHE PREMONO, HA AFFERMATO CHE RICHIEDONO TEMPO PER CUI BISOGNA CORRERE MENTRE PER L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA HA ASSICURATO CHE SI FARÀ. SUI TAGLI DI 2 MILIARDI ALLA SANITÀ HA AFFERMATO CHE NON BISOGNA ESSERE MIOPI, BADANDO SOLTANTO ALLE RISORSE, MA GUARDARE IN PROFONDITÀ CHE, DETTA COSÌ, È UNA “SUPERCAZZOLA” DA FESTIVAL APPUNTO, QUELLO DELLE REGIONI.

Estratto da www.editorialedomani.it

«Correre, correre, correre», ha detto […] la presidente Giorgia Meloni nel suo intervento al Teatro Carignano di Torino, per la giornata conclusiva del Festival delle Regioni e delle Province autonome. Muoversi e sostenere tutti insieme «la nazione», queste sono le sue parole chiave. Tra le altre cose, ha sottolineato di aver dato «una visione unitaria delle risorse a disposizione», tra Pnrr e fondi di coesione. Risorse la cui strategia di impiego «non è responsabilità di un solo livello istituzionale»: ogni pasticcio sui fondi, in sostanza, non può essere solo colpa dello stato. Ritornano spesso, del resto, le parole “coesione”, “collaborazione” in riferimento ai rapporti tra stato e regioni, mentre, ha assicurato, l’autonomia differenziata andrà avanti. Fuori dal teatro, intanto, tra manganelli della polizia e lancio di uova degli studenti si è snodato un corteo di protesta per le strade del centro, partito prima dell’arrivo della premier in città.    […] L’accento del discorso è, di nuovo, sul poco tempo a disposizione, e la quantità di problemi da affrontare. Problemi che richiedono, per essere risolti «una leale collaborazione tra i diversi livelli istituzionali». Proprio nell’ottica di questa coesione, la riforma sull’autonomia differenziata «proseguirà senza stop»: per la premier, infatti è «l’occasione per costruire un’Italia più unita». Anche le riforme sull’assetto istituzionale sono sempre sul tavolo: l’instabilità dei governi sarebbe all’origine di tutti quei problemi per cui adesso bisogna «correre»: un’orizzonte a breve termine, di un anno, un anno e mezzo, non permetterebbe di privilegiare gli investimenti alla spesa pubblica. Dalla spesa pubblica che avrebbe portato più facilmente consensi ai governi precedenti, il balzo è al tema della sanità: ha chiesto, ancora, di collaborare, e di pensare in profondità: «È miope perseguire l’obiettivo pensando solo all’aumento o meno delle risorse». Nella Nadef si legge infatti che la spesa per la sanità calerà di 2 miliardi nei prossimi anni. Non sono mancati gli altri temi ricorrenti, tra cui il suo piano Mattei per l’Africa, che verrà presentato in parlamento e che una volta attuato «può restituire all’Italia il ruolo che ha nel Mediterraneo», con la speranza di far diventare il paese l’hub di approvvigionamento energetico di riferimento in Europa.    […] L’arrivo della premier in città non è stato gradito: «Meloni a Torino non sei la benvenuta», recita uno striscione davanti a Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche. Palazzo Nuovo è il punto da cui in mattinata è partito il corteo dei manifestanti, che sono circa più di 300, diretti verso piazza Carignano: «Soldi a casa e studio, non alla guerra» è uno degli slogan, riportato dalla Stampa. È all’altezza di via Principe Amedeo che sarebbero iniziati gli scontri con il cordone della polizia: un manifestante è stato colpito alla testa da una manganellata.    […] Sempre davanti a Palazzo Nuovo, invece, si trovano anche le tende delle proteste per il caro affitti, ma insieme agli attivisti per la casa nel corteo che hanno contestato la presidente Meloni ci sono altri gruppi: Cambiare Rotta, il movimento No Tav, Potere al popolo e gli attivisti del centro sociale Askatasuna. Il centro sociale Askatasuna rientra, tra l’altro, nella graduatoria degli sgomberi ordinati dal ministero dell’Interno Matteo Piantedosi ad agosto. […]