(nella foto Giorgia Meloni)
1 – IL PREMIERATO PIACE MENO MA UN ITALIANO SU DUE VUOLE L’ELEZIONE DIRETTA
Estratto dell’articolo di Ilvo Diamanti per “la Repubblica”
L’orientamento politico degli italiani appare stabile, ormai da tempo. Le tendenze elettorali […] fanno osservare cambiamenti limitati. Anche l’indagine pubblicata conferma un clima di sostanziale continuità. Con alcune contenute variazioni, che, per questo, appaiono significative. La prima indicazione che emerge sottolinea la fiducia verso il governo guidato da Giorgia Meloni. Che sfiora la maggioranza assoluta: 50%. In (lieve) crescita di 3 punti rispetto allo scorso settembre. Tuttavia, si tratta dell’indice più basso dai tempi del secondo governo guidato da Giuseppe Conte. Le stime di voto ai partiti mostrano variazioni circoscritte, anzi, minime negli ultimi mesi. D’altronde i partiti si sono “personalizzati”. Riassunti dalla figura del “leader”. Per questo, non c’è da stupirsi se una quota molto ampia (ma non crescente) di italiani auspica l’elezione diretta del premier. Cioè, il presidente del Consiglio. È quanto previsto dal disegno di riforma costituzionale approvato dal governo, che dovrà […] essere sottoposto al giudizio degli italiani, attraverso un referendum. […] il sondaggio dell’ Atlante Politico di Demos conferma il profilo frammentato e quindi “stabilmente instabile” degli orientamenti verso i partiti. E i loro “capi”. Davanti a tutti sono ancora i Fratelli d’Italia, guidati da Giorgia Meloni. Che appaiono, comunque, in costante calo, per quanto limitato. Rispetto a settembre: -0,2. Ma 2 punti in meno, dallo scorso febbraio. Anche il Pd riproduce, sostanzialmente, le stime degli ultimi mesi: 20,3%. Ma appare in crescita dallo scorso febbraio. Mentre il (non) partito maggiormente in calo è sicuramente il M5S. Che scende al 16,7%. […] Mentre la Lega, con il 7,7% rimane praticamente ferma. E in lento, costante declino. Forza Italia, invece, riprende a crescere. […] Più in basso, intorno al 3%, si addensano Verdi e Sinistra Italiana e i partiti (un tempo) del Terzo Polo. […] Stabile risulta, nel complesso, anche il gradimento dei leader. Tuttavia, è interessante notare come tutti appaiano in crescita. Per quanto minima. Prevale, sugli altri, Giorgia Meloni. Seguita da Antonio Tajani, che aumenta in misura maggiore della media: 3 punti. Come Emma Bonino. Più apprezzata del suo partito: +Europa. Il più apprezzato fra i leader però, è ancora Mario Draghi. Nonostante Giorgia Meloni abbia detto “addio ai governi tecnici”, dopo la riforma. La crescente personalizzazione di partiti spiega il consenso verso l’elezione diretta del presidente del Consiglio. Un progetto che vede “totalmente d’accordo” il 53% degli italiani (intervistati). Dunque, la maggioranza assoluta, per quanto di poco. Tuttavia, in sensibile calo, rispetto al sondaggio condotto lo scorso settembre. Si tratta, ogni caso, di una misura che non garantisce certezza, in vista del referendum confermativo che, probabilmente, dovrebbe affrontare per divenire “effettivamente effettivo”. È, infatti, utile rammentare, al proposito, come in altre occasioni le riforme approvate in Parlamento siano state “bloccate” dai cittadini. […] Matteo Renzi, che per questo si dimise. In questo caso, però, è difficile immaginare che la “sfiducia eventuale” nei confronti della riforma produrrebbe lo stesso esito. Nonostante la maggioranza di governo, in Parlamento, sia più ampia rispetto a quella di cui disponeva Renzi. Tuttavia, non sufficiente a evitare il referendum. Una consultazione dall’esito tutt’altro che scontato, da quanto emerge dal sondaggio di Demos. […] Per questo motivo, come osserva Roberto Biorcio, la (il) presidente del Consiglio ha dichiarato che, anche in caso di un esito negativo al referendum confermativo, non si dimetterebbe. In fondo, il “premierato” è già in atto. “Di fatto”. Perché metterlo a rischio?
2 – DIVISI GLI ELETTORI M5S LA METÀ NON SEGUE CONTE E PROMUOVE LA PROPOSTA
Estratto dell’articolo di Roberto Biorcio per “la Repubblica”
Il progetto di riforma costituzionale presentato dalla maggioranza di governo, e in particolare la proposta di elezione diretta del presidente del Consiglio sono al centro dell’attuale dibattito politico. E assumeranno sicuramente un’importanza crescente nei prossimi mesi. Su questi temi esistono d’altra parte opinioni molto differenziate nell’opinione pubblica come ha rilevato il sondaggio di Atlante politico. La maggioranza degli intervistati (53%) si dichiara favorevole all’elezione diretta del capo del governo, ma il sostegno per questa proposta si è ridotto negli ultimi mesi, mentre sono aumentate in modo significativo le opinioni contrarie. Si può anzitutto osservare la stretta relazione fra la fiducia nell’attuale governo e il consenso per l’elezione diretta del presidente del Consiglio. La grande maggioranza degli elettori dei partiti di centrodestra è ovviamente favorevole alla proposta, mentre si dichiarano contrari gran parte degli intervistati orientati a votare per i partiti di centrosinistra. Più incerte sono invece le posizioni degli elettori del Movimento fondato da Beppe Grillo. La metà del suo elettorato approva la proposta del governo […]. Giuseppe Conte e il gruppo dirigente del Movimento hanno però espresso posizioni contrarie alla proposta e le valutazioni critiche possono naturalmente crescere quando saranno meglio chiarite le implicazioni politiche della riforma costituzionale promossa da Giorgia Meloni. Indipendentemente dagli orientamenti politici ed elettorali, altri fattori sembrano influenzare le opinioni personali sulla elezione diretta del presidente del Consiglio. Sono soprattutto i ceti popolari a sostenere questa riforma […]. Molto più ridotto è invece il consenso tra gli studenti e i liberi professionisti. [..] La premier Meloni si è molto impegnata per presentare e sostenere il progetto di riforma costituzionale. Ma appare molto prudente rispetto al possibile esito di un referendum confermativo, dichiarando che anche in caso di un esito negativo il suo governo non si dimetterebbe.