Referendum- IN CALABRIA IL PD FINISCE IN MUTANDE……
I segnali non erano mancati a pochi giorni dal voto.Fra i “video” pubblicati su questo giornale c’era quello della dura contestazione subita a Praia a Mare dalla deputata Bruno Bossio,dal segretario Magorno e dall’onnipresente Nicola Adamo.In tour sul Tirreno cosentino per conquistare consensi al “SI”, i tre erano a Praia a partecipare ad un’assemblea indetta a sostegno del “SI”.Nemmeno il tempo per i saluti di circostanza che dalla platea si sono alzati mugugni e fischi.Del voto referendario,a quanto pare, non ne volevano sapere.Chiedevano spiegazioni sulla chiusura dell’ospedale e sul comportamento del PD come partito e come rappresentanza parlamentare,a Roma e a Catanzaro.Non c’è stato modo di placare gi animi.Il giorno dopo ha cercato di recuperare Oliverio ricevendo il sindaco di Praia dando assicurazione che, una volta nominato commissario alla sanità, avrebbe riaperto l’ospedale.Allo stesso Oliverio non era andata meglio a Cariati,dove accompagnava il ministro dell’agricoltura Martina ad una manifestazione per il SI.Anche a Cariati mugugni e insofferenza per Oliverio e la sua politica degli annunci e delle promesse.Facile,quindi,prevedere che quei mugugni e quei fischi sarebbero finiti nelle urne del 4 dicembre. I feudatari del PD, invece,smaniavano in pubblici interventi ostentando grande impegno non tanto per il SI quanto per Matteo Renzi che,ottimista e credulone, per assecondare tanto impegno ha messo Reggio fra le piazze di chiusura della campagna elettorale.Oliverio,spalleggiato dal solito Adamo, aveva catechizzato supporter e cortigiani sull’importanza del SI per le sorti del governo regionale. La posta in gioco era, come per il governatore della Campania, quell’emendamento nella legge finanziaria che rimuove l’impedimento per i governatori di essere nominati dal governo centrale commissari alla sanità per i piani di rientro.Per Oliverio, nell’emendamento c’è l’annientamento dei commissari Scura e Urbani e,finalmente, la conquista e il controllo della spesa sanitaria.Il responso delle urne attribuisce al NO in Calabria oltre il 67 per cento mentre la partecipazione al voto resta una delle più basse.Il quadro che ne viene fuori è un PD che non trova ascolto e credibilità nell’elettorato calabrese a meno che Oliverio,Adamo,Magorno e i renziani dell’ultima ora non abbiano fatto il doppio gioco,recitando in pubblico la parte dei renziani per il si e dando indicazioni per votare NO nel segreto dell’urna.Non sarebbe la prima volta.Ora Oliverio e i suoi compagni di merenda regionale si ritrovano in mutande davanti a quel 67 per cento di NO che rispecchiano,in fondo,quel sondaggio dell’SWG in base al quale l’80 per cento dei calabresi boccia i due anni di governo a guida Mario Oliverio. E’ pur vero che la sconfitta comporta per Renzi la perdita della guida del governo e,quindi, non ha più nulla da dare e garantire ,nemmeno il promesso emendamento.Quanto ai feudatari e ai capi-clientela del PD hanno dimostrato di non convogliare consensi ma di produrli in direzione contraria. A meno che, presaghi del risultato delle urne,facendo il doppio gioco in cui sono particolarmente versati, non abbiano inteso tornare dalle parti di Bersani che ,prima dell’avvento di Renzi, poteva contare su maggioranze bulgare in suo favore.Per ora,comunque,restano in mutande e,ovviamente,in silenzio.