Estratto dell’articolo di Giuseppe Smorto per “la Repubblica”
Taurianova diventa Capitale del Libro 2024, tutti a cercarla su Google. 15 mila abitanti nel cuore della Piana di Gioia Tauro in Calabria, l’Agrisud con la gara dei trattori a fine maggio, l’Infiorata a giugno, il Festival dei Madonnari in agosto. Un docufilm intitolato Il Venerdì nero , dove per la prima volta vecchie e nuove generazioni di sopravvissuti raccontano con le loro facce una faida da Far West, con decine di vittime, e cinque ammazzati in un giorno: proiettato nella chiesa del Rosario, il segno di una riconciliazione, lacrime e preghiere. Perché sì, Taurianova ci tiene a dire che è cambiata. È stato il primo comune italiano sciolto per mafia, il due agosto del ’91, l’anno della mattanza. Si è portata questa croce per decenni, il paese di don Ciccio Macrì detto Mazzetta, che sistemava tutti all’ospedale. Ha battuto Grottaferrata (Roma), San Mauro Pascoli (Cesena), Tito (Potenza) e Trapani: candidate pronte a fare reclamo perché la notizia ha preceduto l’annuncio ufficiale. Uno spoiler targato Claudio Durigon, il sottosegretario della Lega che non vedeva l’ora di comunicarlo al suo compagno di partito, il sindaco di Taurianova Roy Biasi. La scelta della giuria è al di sopra di ogni sospetto, ma di certo a Salvini (e al ministro Sangiuliano) piace: perché in Calabria cresce la protesta contro l’autonomia differenziata, perché il Ponte è argomento caldo, e i due pilastri del progetto da 13 miliardi stanno a cinquanta chilometri da qui. C’è bisogno di consenso. La sindaca di San Mauro Pascoli sostiene che Taurianova non ha nemmeno una biblioteca funzionante: alla fine è stato considerato un argomento a favore. Il primo cittadino Biasi racconta di aver detto alla sua assessora: «O vinciamo, e già questo ci farà girar la testa, perché arriviamo dopo Genova, o arriviamo ultimi». Gli altri concorrenti hanno mostrato alla Commissione infrastrutture sociali molto avanzate, durante le cinque ore di audizione. Taurianova ha invece raccontato il recupero e il trasloco di una biblioteca monumentale. […] Il progetto vincitore ruota tutto intorno alla “Antonio Renda”, che a un filosofo ribelle e socialista nato qui è dedicata, attualmente sottoposta a lavori di ristrutturazione, perché trasferita in una sede più ampia: va riaperta e deve diventare un polo di attrazione per tutta la Piana, una città diffusa di 150 mila abitanti che va dal porto- container di Gioia fino al verde scuro aspromontano, dove gli ulivi secolari lasciano spazio ai boschi di conifere. Accanto alla chiesa Matrice, all’inizio del centro storico, c’è una famiglia che gestisce l’unica libreria della cittadina, con edicola annessa, da tre generazioni e più di cento anni: «Un presidio di libertà e partecipazione: siamo una struttura indipendente, dal Sud più profondo e dimenticato, cerchiamo di stare dentro tutte le iniziative sul territorio, compresa Io leggo perché », dice Caterina Accardi. Suo fratello Giovanni fu protagonista di un case-history durante la pandemia: rivendicò il diritto di andare a comprare il giornale, i carabinieri lo avevano bloccato: «Al supermercato sì, ma il quotidiano è superfluo». E fu rivolta dei social e dei lettori affezionati alla carta. Ogni anno la rassegna Taurianova legge , porta sotto il tendone in piazza e nelle scuole autori e musica. Nel 2023 sono state presentate più di cento pubblicazioni. Si parte il 23 maggio, in occasione della Giornata internazionale del libro e del diritto d’autore, istituita dall’Unesco. Nel progetto vincitore per la Capitale del Libro, centrale lo sviluppo della Biblioteca, anche in direzione digitale, i reading diffusi, l’inevitabile rassegna Tauria-Noir, la rivalorizzazione degli scrittori calabresi come Corrado Alvaro e Mario La Cava, del latinista Francesco Sofia Alessio. […] La vittoria vale 500 mila euro, cifra massima rimborsabile per le spese che il Comune sosterrà: ma la posta in palio è più alta, il racconto di un’altra Calabria, quella oscurata dalla cronaca nera.