RASSEGNA STAMPA – IL VOTO IN SARDEGNA SMUOVE IL PD VERSO CONTE…

M.T.M. per il “Corriere della Sera” – Estratti

All’indomani della vittoria sarda nel Partito democratico si profila un radicale cambiamento degli equilibri interni. I riformisti dell’area Bonaccini sembrano in difficoltà, mentre gli «amici» di Giuseppe Conte tornano alla ribalta, con la speranza di giocare un ruolo chiave in questa fase della vita del Pd, grazie al rapporto privilegiato che hanno costruito in questi anni con il leader del Movimento 5 stelle. Certo, non vale per tutti loro, ma per alcuni senz’altro sì. Fanno affidamento sul fatto che, al di là dei baci, degli abbracci e delle pacche sulle spalle, tutti pubblici e tutti a favore di telecamera, il legame tra Elly Schlein e Giuseppe Conte non è solidissimo e il feeling tra i due non è propriamente forte. E questo consentirebbe a chi è in confidenza con l’ex premier di avere delle possibilità in più di influenzare la linea del partito e della segretaria. Anche perché la strada non sembra in discesa.     (…)    Nel Pd, in ogni caso, lo stato d’animo dei riformisti non sembra dei migliori. Nei giorni scorsi avevano pressato il presidente del partito Stefano Bonaccini perché si facesse sentire con la segretaria. Il governatore, dopo la tribolata vicenda del terzo mandato, in cui Schlein aveva schierato il Pd con 5 Stelle e i rossoverdi, aveva fatto diffondere una nota, non a suo nome, però, bensì attribuita a Energia popolare (la componente di cui è leader) per sollecitare la necessità di un «chiarimento» interno. Un segnale che suonava come uno stop al clima di collaborazione con la segretaria, fino a quel momento predominante. Adesso, dopo il voto sardo e la conseguente vittoria della linea Schlein, sembra altamente improbabile che i riformisti possano disseppellire l’ascia di guerra. Al contrario, appaiono in «grande spolvero», per usare la definizione di un esponente dell’area Bonaccini, coloro che hanno puntato sin da subito sul rapporto privilegiato con il leader dei 5 Stelle. È il caso di Dario Franceschini che, prima ancora che la vittoria di Todde fosse ufficiale, ha postato su X questo commento: «La Sardegna indica che la strada imboccata tra mille difficoltà nel settembre 2019 era quella giusta». Il riferimento è al secondo governo Conte, di cui Franceschini è stato grande sponsor prima ancora di Matteo Renzi. Torna ad affacciarsi dalla «sua» Thailandia, con una nota in cui inneggia alla «coalizione unitaria» anche Goffredo Bettini, che con l’ex premier ha rapporti strettissimi (i due si sentono al telefono regolarmente e Conte è da qualche tempo l’ospite d’onore di tutti i compleanni dell’esponente dem). Festeggia la ritrovata unità con i 5 Stelle pure Nicola Zingaretti che fu il primo a cercare di stringere un’intesa forte con il Movimento (e che per questo fu molto criticato all’interno del partito). Mentre i dirigenti dem cercano di posizionarsi (e riposizionarsi), la segretaria, come sempre, va avanti. Ascolta, accetta consigli, ha una parola gentile per tutti, ma poi procede per la strada prefissata. Che è anche quella di candidarsi alle Europee, al quarto o al terzo posto in lista, ma in tutte le circoscrizioni.