E’ del tutto evidente che tali requisiti, studiati a tavolino probabilmente da un ragioniere della Val Brembana, hanno come primo effetto la possibile esclusione di consolidati eventi calabresi come il Festival jazz di Roccella Jonica, il Festival del Peperoncino di Diamante e,perché no, la Notte della Taranta di Caulonia.Un esproprio in piena regola,un colpo di mano politico, una discriminazione inaccettabile nei confronti di chi ha lavorato anni per consolidare eventi che riscuotono una partecipazione di pubblico con grandi numeri.Un grande imbroglio studiato a tavolino per sottrarre risorse alla Calabria e dirottarle al nord….( Nella foto una riunione della Giunta Regionale)
Non è vero,dunque che, “ chi più chi meno “, tutti dobbiamo fare sacrifici. Come al solito ci sono i soliti furbi che i sacrifici li fanno pagare ai soliti fessi, cioè alla gente semplice e onesta che non gode di protezioni nei palazzi che contano. Anche sui generi alimentari e sugli ortaggi si segnalano ingiustificati aumenti dei prezzi mentre la grande distribuzione viaggia su un aumento delle vendite del 40 per cento.
“Insieme ce la faremo “ era lo slogan che riecheggiava dagli italici balconi, da Bolzano a Palermo ,con tanto di bandiera tricolore e colonna sonora dell’inno nazionale.
(nella foto Il Corriere della Sera edizione Puglia)
In Calabria ci saranno controlli della temperatura corporea alle stazioni e agli aeroporti ma restano gli arrivi in auto che non costituiscono certo il segmento minore.Il problema si pone se un asintomatico,cioè una persona che non sa di portare in corpo il virus,crea non volendo un focolaio infettivo che si manifesta in albergo, al ristorante o altrove.Cosa succede ? Come si interviene ? Quali misure di sicurezza scattano ?
Si è sempre detto,la Santelli per prima, che se il virus fosse arrivato in Calabria sarebbe stata una carneficina, considerata l’inadeguatezza delle strutture sanitarie, la mancanza di personale specializzato,la non disponibilità sufficiente di dispositivi di sicurezza per il personale medico e paramedico, l’irrisoria disponibilità di posti di terapia intensiva. Tutto dimenticato, rimosso,piegato a logiche salviniane di ignorante ottimismo ?
Venerdi a Roma sfileranno manager ,politici e boiardi di Stato ma è dietro le quinte che le fameliche lobby intrecciate alla politica svilupperanno il loro volume di fuoco.Tutto si potrebbe risolvere in una messinscena per fare emergere e legittimare scelte e decisioni già prese o che verranno prese in stanze dove taccuini, microfoni e telecamere non hanno accesso e che il parlamento voterà.
Nessuno,prima di Jole Santelli, aveva pensato di elevare ad eccellenze dell’offerta turistica la ‘nduja e le patate ‘mpacchiuse, esplicitamente citate invitando i suoi colleghi di Veneto,Lombardia,Piemonte ed Emilia Romagna a venire in Calabria..
Vedremo, da qui a 15 giorni, se i contagi avranno una impennata non solo a Roma ma nel resto d’Italia come conseguenza dell’assembramento di massa voluto e promosso da un centrodestra che ha avuto in Salvini il mattatore della arrischiata manifestazione.Se i contagi dovessero rimanere stabili- sempre che non vengano occultati- non pochi potrebbero concludere che scienziati e governo limitano le libertà politiche e personali dei cittadini per finalità diverse dalla tutela della salute e dalla difesa dal virus. ( Nella foto Matteo Salvini in libertà di selfie )
E’ come se un qualsiasi cittadino, senza svolgere alcuna attività lavorativa, operaio o impiegato che sia, versando i contributi all’INPS, matura il diritto alla pensione.Cioè senza lavorare.Si auspica che una vergogna del genere venga eliminata per manifesta incostituzionalità, consegnando al giudizio della pubblica opinione chi l’ha pensata, chi l’ha proposta e chi l’ha votata.Con i dovuti distinguo perché, a misfatto consumato,Pippo Callipo ha minacciato di procedere “nelle sedi opportune” nei confronti di chi, chiedendogli come capogruppo la firma sulla proposta, gli ha assicurato che la modifica legislativa “non comporta maggiori o nuovi oneri a carico del bilancio regionale”.Se ciò non dovesse essere-la conclusione di Callipo-vuol dire che sono stato ingannato.
Con quali criteri il governo stabilirà chi merita effettivamente di essere aiutato non è dato saperlo anche perché le banche hanno verificato che, con la scusa del coronavirus, c’è chi vorrebbe estinguere debiti preesistenti e in sofferenza.
Sarà il governo con le sue articolazioni territoriali a stabilire la destinazione degli aiuti ma un interrogativo sorge spontaneo a fronte delle rilevanti perdite denunciate da imprenditori, esercenti e partite IVA genericamente intesi.L’interrogativo è il seguente:le perdite denunciate sono correlate e compatibili con il fatturato e la dichiarazione dei redditi del 2018 ? Come si fa a perdere più di quanto si è guadagnato? Il nostro è un Paese dove il 40% dichiara redditi intorno ai 15 mila euro e solo il 6% dichiara redditi oltre 50 mila euro ( dati resi noti da PierLuigi Bersani a “Piazza Pulita “).
Ma questa è “ l’Italietta” che conosciamo più direttamente nella quotidianità, a suo modo furba e con una tara culturale che la porta ad aggirare le leggi perché convinta che sottrarsi alle leggi dello Stato è una sorta di risarcimento per tutte le imposizioni che allo Stato si addebitano, le tasse,le bollette, i tributi comunali, l’assicurazione e il bollo auto,il tiket sui farmaci,il pedaggio autostradale ecc.ecc.-E tutto si giustifica: le invalidità fasulle,il reddito di cittadinanza lavorando in nero, il “cartellino” d’ingresso in ufficio fatto timbrare da un altro, il contrassegno di portatore di handicap per fregare il parcheggio riservato a chi ne ha diritto e quella pulsione incontenibile,tipicamente italiana, di saltare la fila dovunque la si trovi.
Vide che lo sventurato paese in cui gli era capitato di atterrare stava diventando di nuovo, come negli anni Trenta, il focolaio di una pandemia, e a quel male diede un nome e una diagnosi: la peste italiana. E molto altro vide.
Tanto testardamente volle conservare l’equipaggiamento ideale di cui si era dotato sessant’anni prima che, senza neppure accorgersene, lo alterò per restargli più fedele. Da una nozione statica e usurata – “la banalità del male” – la sua memoria ne ricavò chissà come un’altra, tutta nuova e tutta dinamica, che continuava a intestare a Hannah Arendt malgrado fosse sua: “la metamorfosi del male”. (Nella foto Marco Pannella)
Di solito,quando si intravvede il rischio che i nomi possono venire fuori davvero,scatta l’allarme rosso dentro e fuori le stanze dei palazzi regionali perché, ad andare a scavare, nessuno sa quello che può venir fuori.Quasi certamente si tratta di soggetti che portano cognomi importanti, delicati e ben posizionati.Viene a proposito la metafora del “vaso di Pandora” dal quale, se si toglie il coperchio,viene fuori, in termini di “congiunti” (direbbe il presidente Conte) e parentele, quello che nella Calabria “saudita” ognuno può facilmente immaginare. ( Nella foto Carlo Guccione )
Ritenere inoltre che,dopo due mesi di arresti domiciliari, il desiderio dei calabresi e degli italiani sia quello di correre al bar o al ristorante in assenza di cautele convincenti e suffragate da pareri scientifici, è una leggerezza da burocrazia sudamericana.Già la Santelli si era accreditata all’opinione pubblica nazionale, con quel servizio di Report su RAI 3, per aver messo a capo della protezione civile quel Pallaria, poi dimissionato, che confessava di ignorare cosa fosse un ventilatore polmonare.Aveva dimostrato carattere e tempra politica nel “chiudere” i comuni focolai dei primi contagi, aveva condannato i ritorni in massa incontrollati dal nord,si era mostrata addirittura critica nei confronti dei decreti governativi che annunciavano caute e progressive riaperture di negozi ed esercizi pubblici e poi, improvvisamente, è scattata l’urgenza di anticipare le misure del 4 maggio e andare allo sbaraglio con la riapertura degli esercizi pubblici di ristorazione. (Nella foto Jole Santelli)