Occhiuto ha cominciato la sua campagna elettorale prima dell’estate e ancora oggi rimane in campo, in attesa che il centrodestra dica una parola definitiva dopo avergli contrapposto la candidatura di Jole Santelli, vice-sindaco con Occhiuto al comune di Cosenza. Occhiuto ha gridato al “tradimento” nei confronti Santelli e si è posizionato come battitore libero , nel caso che non sia lui il candidato. (Nella foto Mario Occhiuto )
Pippo Callipo, candidandosi alla presidenza della giunta regionale, ha di che perdere e non da guadagnare, almeno nel senso di migliorare il suo status. Con le sue aziende sta sul mercato con successo,le sue maestranze beneficiano economicamente degli obiettivi raggiunti, potrebbe godersi la vita viaggiando per il mondo o continuando a coltivare la passione sportiva che ha dato vita a una squadra affermatasi a livello nazionale. ( Nella foto Pippo Callipo )
Ma c’è di più nelle carte processuali e nelle intercettazioni dei “pentiti” e cioè viene fuori che, ribaltatosi l’equilibrio fra le cosche vibonesi, la cosca vincente, per piegare Callipo a pagare il pizzo , dopo avere sparato alle porte delle sue aziende senza ottenere nulla, arriva a ipotizzare il rapimento del figlio che studia a Roma o ,in alternativa, spezzargli le gambe.Il “ pentito” Michienzi,dopo essersi accusato di intimidazione ai danni di Callipo,eseguita su indicazione di Domenico Bonavota per il tramite di Vincenzino Fruci, così si esprime in una intercettazione:”Questo qua (Callipo ndr) non si rivolge né niente….lui ai Mancuso li aiuta…potrebbe aiutare anche noi…per aiutare intendo ESTORSIONE va…!!”
(Nella foto Giuseppe Stalin segretario del PCUS)
Ma ,a voler dare a questo punto per irrinunciabile la candidatura da parte di Oliverio, al di là di tatticismi e bluff, la frantumazione del quadro politico a sinistra è di tutta evidenza. Si dovrà scegliere fra Callipo e Oliverio e c’è grande curiosità per le liste di Oliverio che dovrebbero esprimere sindaci, imprenditori, professionisti. Per i rovistatori dei cassonetti della politica taciuta e non esibita sarà un sollazzo mettere i nomi in relazione ai 5 anni di governo e di potere di Gerardo Mario Oliverio.
( Nella foto Nicola Zingaretti )
Mi accusano per una foto che ho fatto nel 2014 ad un convegno con Wanda Ferro. Conosco Wanda da moltissimo tempo, sono stato ad un convegno e ho detto quello che pensavo. Io non sono un politico, sono un imprenditore. Non capisco logiche politiche. Certo, in quell’occasione mi sono espresso a favore di Wanda Ferro. Ma si ricorda in quella competizione elettorale chi c’era dall’altro lato? Chi avrebbe vinto le elezioni se lei avesse perso?“. Certo, c’era Oliverio, che poi ha vinto e ha governato la Calabria per più di 5 anni: “Ecco, appunto. Non c’è bisogno di aggiungere altro. Non è questione di destra o sinistra, io non capisco le logiche politiche. Se vinco le elezioni e governo, non farò politica, ma gestione. (Nella foto il simbolo di “Io resto in Calabria” col quale Callipo si presentò nel 2010 )
Sempre più giovani calabresi chiedono di non lasciare, per mancanza di opportunità di lavoro e di prospettive di futuro, la terra dove sono nati e cresciuti. Ho deciso quindi di ascoltare il mio cuore, il mio profondo desiderio di aiutare la mia terra perché da sempre coltivo il sogno di vederla cambiare, evolversi e dare opportunità a tutti. (Nella foto Pippo Callipo )
E qui comincia il dramma umano di Mario Oliverio, comunista della prima ora, cresciuto nella mistica del PCI ma ,nelle sue successive evoluzioni, passando agevolmente dalle lotte proletarie alle cravatte di Marinella , per quattro legislature deputato concluse le quali si è candidato alla guida dell’amministrazione provinciale di Cosenza doppiando il mandato. Oggi Oliverio può vantare un trattamento pensionistico, al di là dell’ attuale indennità di carica, pari a quello dei boiardi di Stato.Almeno così si racconta senza che siano mai intervenute rettifiche o smentite. (Nella foto Mario Oliverio )
Quanto al candidato in pectore del PD, accantonate le candidature di Rubettino e Talarico, rimane quella di Pippo Callipo che, per autorevolezza e affidabilità, esprime quella discontinuità “civica” invocata dai 5Stelle.Le trattative vanno avanti ma pagano il prezzo dei contrasti esistenti all’interno del M5Stelle dove la leadership anti-Pd di Luigi Di Maio viene messa in discussione ma non può essere ignorata. ( Nella foto Pippo Callipo)
Nemmeno il tempo di leggerlo il programma di Talarico che Zingaretti si è visto arrivare via WatsApp una foto che ritrae Talarico in un gioioso selfie con Matteo Salvini, si presume dopo l’acquisto di una cravatta ostentata.E ci poteva pure stare se la foto era riconducibile ad un rapporto fornitore-cliente, anche se si trattava del tribuno della Val Brembana che notoriamente ha scarsa familiarità e confidenza con le cravatte. Ma la didascalia che accompagnava la foto precisava…..( Nella foto Anna Falcone )
Linkiesta non è un giornale generalista e nemmeno un quotidiano omnibus che deve seguire tutto quello che succede intorno a noi. Può scegliere e ha scelto di dare spazio e di prestare attenzione a coloro, di destra e di sinistra e di centro, che a vario titolo si oppongono ai sovranismi e ai populismi.
Un società in cui in cui l’economia non cresce più e i cittadini che accedono al surplus senza lavorare sono più numerosi dei cittadini che lavorano è destinata al collasso. Come fa a rimanere in piedi?
Finora ci siamo riusciti riducendo il risparmio a favore del consumo, e utilizzando la ricchezza accumulata come una sorta di “polizza di assicurazione” contro le avversità future. L’esistenza di questa polizza permette ai figli degli strati medio-alti di prendersela con comodo negli studi e di ritardare l’ingresso nel mercato del lavoro.
negli anni scorsi veniva erogato al Sud circa il 20% del totale dei fondi ordinari (77 miliardi), con questa legge lo stato deve alzare la percentuale al 34% (130 miliardi) e l’incremento di 53 miliardi l’anno sarebbe certamente di portata storica senza precedenti. Questo significa che solo negli ultimi 3 anni, da quando è stata approvata la Petizione, al Sud sono stati sottratti circa 150 miliardi di euro