Categoria: Politica

OCCHIO AI 55 MILIARDI NON AI METRI DI DISTANZA……

Con quali criteri il governo stabilirà chi merita effettivamente di essere aiutato non è dato saperlo anche perché le banche hanno verificato che, con la scusa del coronavirus, c’è chi vorrebbe  estinguere debiti preesistenti e in sofferenza.
Sarà il governo con le sue articolazioni territoriali a stabilire la destinazione degli aiuti ma un interrogativo sorge spontaneo a fronte delle rilevanti perdite denunciate da imprenditori, esercenti e partite IVA genericamente intesi.L’interrogativo è il seguente:le perdite denunciate sono correlate e compatibili con il fatturato e la dichiarazione dei redditi del 2018 ? Come si fa a perdere più di quanto si è guadagnato? Il nostro è un Paese dove il 40% dichiara redditi intorno ai 15 mila euro e solo il 6% dichiara redditi oltre  50 mila euro ( dati resi noti da PierLuigi Bersani a “Piazza Pulita “).

l’ITALIA DELLE MASCHERINE E DELL’EVASIONE FISCALE…….

Ma questa  è “ l’Italietta” che conosciamo più direttamente nella quotidianità, a suo modo furba e con una tara culturale che la porta ad aggirare le leggi perché convinta che sottrarsi alle leggi dello Stato è una sorta di risarcimento per tutte le imposizioni che allo Stato si addebitano, le tasse,le bollette, i tributi comunali, l’assicurazione e il bollo auto,il tiket sui farmaci,il pedaggio autostradale ecc.ecc.-E tutto si giustifica: le invalidità fasulle,il reddito di cittadinanza lavorando in nero, il “cartellino” d’ingresso in ufficio fatto timbrare da un altro, il contrassegno di portatore di handicap per fregare il parcheggio riservato a chi ne ha diritto e quella pulsione incontenibile,tipicamente italiana, di saltare la fila dovunque la si trovi.

IL MARZIANO DI TERAMO -NOVANT’ANNI FA NASCEVA MARCO PANNELLA….

Vide che lo sventurato paese in cui gli era capitato di atterrare stava diventando di nuovo, come negli anni Trenta, il focolaio di una pandemia, e a quel male diede un nome e una diagnosi: la peste italiana. E molto altro vide.
Tanto testardamente volle conservare l’equipaggiamento ideale di cui si era dotato sessant’anni prima che, senza neppure accorgersene, lo alterò per restargli più fedele. Da una nozione statica e usurata – “la banalità del male” – la sua memoria ne ricavò chissà come un’altra, tutta nuova e tutta dinamica, che continuava a intestare a Hannah Arendt malgrado fosse sua: “la metamorfosi del male”. (Nella foto Marco Pannella)

IL PD ALLA SANTELLI :” FUORI I NOMI DEGLI 800 “ MA DOPO L’ORDINANZA DELLE POLEMICHE E’ CALATO IL SILENZIO

Di solito,quando si intravvede il rischio che i nomi possono venire fuori davvero,scatta l’allarme rosso dentro e fuori le stanze dei palazzi regionali perché, ad andare a scavare, nessuno sa quello che può venir fuori.Quasi certamente si tratta di soggetti che portano cognomi importanti, delicati e ben posizionati.Viene a proposito la metafora del “vaso di Pandora” dal quale, se si toglie il coperchio,viene fuori, in termini di “congiunti” (direbbe il presidente Conte) e parentele, quello che nella Calabria “saudita” ognuno può facilmente immaginare. ( Nella foto Carlo Guccione )

LIBERI TUTTI : L’AUTOGOL DI JOLE SANTELLI

Ritenere inoltre che,dopo due mesi di arresti domiciliari, il desiderio dei calabresi e degli italiani sia quello di correre al bar o al ristorante in assenza di cautele convincenti e suffragate da pareri scientifici, è una leggerezza da burocrazia sudamericana.Già la Santelli si era accreditata all’opinione pubblica nazionale, con quel servizio di Report su RAI 3, per aver messo a capo della protezione civile quel Pallaria, poi dimissionato, che confessava di ignorare cosa fosse un ventilatore polmonare.Aveva dimostrato carattere e tempra politica nel “chiudere” i comuni focolai dei primi contagi, aveva condannato i ritorni in massa incontrollati dal nord,si era mostrata addirittura critica nei confronti dei decreti governativi che annunciavano caute e progressive riaperture di negozi ed esercizi pubblici e poi, improvvisamente, è scattata l’urgenza di anticipare le misure del 4 maggio e andare allo sbaraglio con la riapertura degli esercizi pubblici di ristorazione. (Nella foto Jole Santelli)

“NON ABBANDONATE IL SUD “ L’intervento del sen. Ernesto Magorno  in Senato Presidente, colleghi  “Roma è molto grande, è molto lontana da qui”  scriveva nel suo romanzo “Tibi e Tascia”… Continua a leggere »

CONSIGLIO REGIONALE: “LUPO NON MANGIA LUPO”

Quanto alla zona grigia e limacciosa degli uffici regionali, dove consociativismo e clientelismo hanno sempre dominato , dove si annidano  posizioni di favore manifestamente parassitarie, riconducibili ad assunzioni di personale che non è dato sapere di che cosa si occupi,Jole Santelli non usa mezzi termini:
«Lo dico in modo chiaro e chi mi conosce sa che ho molti difetti ma che non sono ipocrita: c’è tanto di obliquo, c’è tanto di grigio che va stanato da quegli uffici. 800 persone che lavorano in Regione Calabria e non si sa a quale titolo, a fare cosa e soprattutto per arrivare a quali risultati. 800 persone che non lavorano per la Regione: proverò poco a poco a capire, perché non e’ facile comprendere progetti, strutture, aziende che lavorano lì, gente da fuori. Invito i colleghi di maggioranza ma anche di opposizione e chi ha voglia di scoprire la verità: aiutateci ad aprire i cassetti e scrosteremo molto». ( Nella foto l’aula del consiglio regionale )

FELTRI E’ UNA MACCHIETTA….NON FACCIAMO IL SUO GIOCO…..

Ecco perché non ha nè l’autorevolezza nè l’onestà intellettuale e politica per offendere i meridionali.Li può insultare ma non offendere .E se è pur vero che i suoi insulti disonorano  il giornalismo per le regole etiche e professionali che si è dato, danneggiandone l’immagine, gli si fa un regalo se lo si elegge a portatore politico di idee malsane e razziste. Indro Montanelli con le sue analisi non era tenero nei suoi giudizi, era orgogliosamente conservatore ma era un grande giornalista.
Vittorio Feltri deve rimanere quella macchietta che è diventato, per sua scelta, con il suo gergo da puttaniere impunito che evoca, quando parla di donne, le ciprie e gli afrori  dei postriboli chiusi con la legge Merlin. ( Nella foto Vittorio Feltri )

Coronavirus L’ISOLAMENTO E’ UN’ARMA SCARICA di Battista Sangineto (Fonte:”Il Quotidiano del Sud” 20 aprile 2020)

Il presidente della Regione Santelli ha deciso di impedire alle Asp di
fornire le notizie riguardanti l’epidemia in corso, in ordine sparso, ma di
raccoglierle e darle per mezzo di un unico bollettino emanato dalla Regione
Calabria. La decisione, per quanto dal tenore un po’ troppo autoritario, non mi
ha irritato più di tanto perché l’ho attribuita ad una necessità di coordinamento
e di validazione delle notizie. Non accetto, però, la totale assenza di
informazioni riguardanti lo stato, già poco rassicurante in tempi normali, della
Sanità calabrese alle prese con la pandemia.

“MACELLERIA MESSICANA” NELLE RESIDENZE PER ANZIANI……

Nessuno , né a destra né a sinistra, ha mai chiesto una verifica di quanti politici, tramite familiari o prestanome, hanno interessi nella sanità.Alcuni casi sono venuti alla luce, altri sono occultati o adeguatamente mascherati.Nelle residenze per anziani si stava male anche prima del coronavirus ma nessuno è andato a vedere.Ora sembra che la magistratura inquirente…..( Nella foto Villa Torano)

SCAMPATA LA ” CARNEFICINA”……..NON DIMENTICHIAMO…..

Debbono essere i calabresi, almeno tutti coloro che non vogliono essere complici delle nefandezze politiche , amministrative e gestionali che pesano sulla sanità calabrese, a chiedere verità e trasparenza sui dati strutturali del servizio sanitario regionale.Non si può difendere il diritto alla salute se non si conoscono gli strumenti e le dotazioni di cui il servizio dispone a fronte della spesa sanitaria consolidata.

COME E CHI HA DEVASTATO LA SANITA’ IN CALABRIA ????

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Domenico Tallini, oggi presidente, siede in consiglio regionale da 20 anni, probabilmente è il più anziano politicamente, dopo che Pino Gentile ha mancato la rielezione.Lui c’era già ai tempi in cui la spesa sanitaria veniva contabilizzata “omericamente”, cioè a voce o con pizzini di carta, come si ebbe a leggere  sulla stampa nazionale , passando vergognosamente alla storia come “tradizione orale” calabrese della spesa sanitaria.Nessuno lo ricorda. (Nella foto Domenico Tallini )