Di tutto questo “Lord Oliverio” non fa cenno nella sua britannica eleganza così come non fa cenno alle ritorsioni, agli sgambetti, ai boicottagi che Tanzi dovette fronteggiare per portare avanti il suo programma di bonifica e di rilancio del ruolo della Protezione Civile. Gli veniva persino negato il materiale d’ufficio e nemmeno la richiesta di una scrivania venne soddisfatta.La verità è che Lord Oliverio, come Nicola Irto, si schierò dalla parte di coloro che Tansi combatteva acconsentendo alla fine al disegno di farlo fuori. Al suo posto Jole Santelli si trovò ad ereditare il potentissimo dirigente Pallaria, quello passato alla storia perché,in piena pandemia da coronavirus, richiesto dei ventilatori polmonari per salvare vite umane, rispose candidamente che lui di ventilatori polmonari non sapeva nulla e che conosceva appena quelli per difendersi dal caldo.( Nella foto Mario Oliverio )
Nella città di Telesio ci sono i quartieri e le periferie degradate, condizionabili e da sempre soggette ai ricatti della indigenza ma c’è una borghesia professionale, della pubblica amministrazione, dei settori trainanti dell’economia calabrese che ha dimostrato, soprattutto nei confronti del ceto medio impiegatizio, nell’arco delle consultazioni elettorali che si sono succedute, di avere un ruolo trainante nell’attivazione e nella sollecitazione del consenso. In tempi di populismo rampante può sembrare fuorviante appellarsi alla storia culturale e politica della città ma è da quel ceto intellettuale e professionale che Cosenza ha avuto gli amministratori più illuminati e lungimiranti . Mai come oggi Cosenza ha bisogno di un sindaco non frutto di un compromesso al ribasso fra partiti ma attrezzato di conoscenza, competenza e lungimirante.( Nella foto “Il cardinale “di Manzù)
Ma se De Magistris decidesse di mantenere la sua candidatura autonoma dai partiti in nome di quella rivoluzione che tale può essere soltanto se orientata a chiudere con la vecchia politica, la partitocrazia consociativa, i feudatari di partito, autoreferenziali e comunque sempre governativi, deve dire cosa farà una volta eletto. Perché, in maggioranza o all’opposizione, destra o sinistra, soprattutto in Calabria, il potere logora chi non ce l’ha e questo spiega la ineludibile denuncia di Nicola Irto quando afferma che pezzi del suo partito hanno intese sottobanco con pezzi del centrodestra. De Magistris,per essere credibile, a parte gli accordi su Napoli, deve spiegare la sua rivoluzione alla casalinga di Voghera che in Calabria diventa la casalinga di Taurianova o di Soveria Mannelli.Non c’è rivoluzione possibile se non si convince quel 50 e passa per cento di elettorato che rimane a casa e non va a votare…( Nella foto Luigi De Magistris )
In verità Matteo Salvini ha fatto pipì controvento, autorizzando l’annuncio della candidatura di Spirlì, perché non aveva messo in conto la reazione di Berlusconi. Per due ragioni di tutta evidenza.La prima è che la scomparsa di Jole Santelli non poteva comportare la perdita della presidenza a suo tempo concordata in favore di Forza Italia e che ha avuto come contropartita candidature, regolarmente incassate da Lega e Fratelli d’Italia, in altre regioni. La seconda ragione sta nell’aver lanciato la candidatura di Spirlì mentre Salvini proponeva a Forza Italia la federazione con la Lega, proposta da molti interpretata in Forza Italia come un tentativo di una vera e propria annessione mentre in Fratelli d’Italia veniva interpretato come espediente, s5tudiato a tavolino, per impedire quel sorpasso tanto temuto che sposterebbe in favore di Giorgia Meloni la premiership del centrodestra in un eventuale governo di centrodestra.
Presentazione ufficiale e conferenza
stampa
Anna Falcone
Luigi De Magistris
Caro Enrico,
anzi scusa… caro Segretario del Pd, non sbagliare in Calabria. Almeno tu non cadere dentro asfittiche discussioni dall’epilogo scontato.
Il centrosinistra, quel che resta del centrosinistra calabrese, sta andando a schiantarsi contro un muro.
Le prossime competizioni rischiano di servire solo agli attuali gruppi dirigenti. Per confermare qualche consigliere regionale, per legittimare qualche commissario extra regionale alle prossime elezioni nazionali, per alimentare scontri tra bande. E, intanto, nessuna parola sulla Calabria. Nessuna prospettiva politica. Nessuna attualizzazione del momento storico.
Nel Paese c’è la pandemia. E a Roma governate addirittura insieme a Salvini. Meglio, la Lega ha deciso di governare insieme a voi. Siete distanti anni luce. Eppure nell’interesse collettivo state insieme per costruire le condizioni per tornare alla normalità. E decidete collegialmente le scelte strategiche e la destinazione delle ingenti risorse nazionali che verranno spese in Italia.
In Calabria invece è come se non ci fosse l’emergenza. Tutti si candidano. Tutti mettono veti. Tutti si comportano come se niente fosse accaduto. Tutti danno per scontato che ci si deve per forza dividere anche a queste storiche elezioni.
Franco Bruno
Presidente associazione culturale NeoMedi ed ex Senatore della Repubblica.
Un disastro senza responsabili, almeno fino ad oggi perché, in terra di mafia, omertà e complicità hanno finito per innestarsi stabilmente anche al mondo dei colletti bianchi. Dei mille e più morti per coronavirus non sapremo mai quanti ne avrebbe potuto salvare un servizio sanitario all’altezza delle quotazioni di cui gode, a livello internazionale, un paese come l’Italia.Ci siamo coperti di ridicolo e di dramma agli occhi dell’opinione pubblica nazionale e la domanda che ne scaturiva era come mai i calabresi subissero senza reagire, senza chiedere verità e giustizia. E questo è il punto. Non tutti sanno probabilmente che l’aspettativa di vita in Calabria,relativamente al diritto alla salute, è 10 anni di meno rispetto al nord. ( Nella foto ambulanze durante la pandemia )
Sappiamo, come tutti gli italiani, che nella sanità privata si muovono tanti soldi, e talvolta in maniera illegale, criminale.
E dunque fa bene il Governo a mandare gente che indaghi e colpisca duro.-
Ma perché mettere un poliziotto, un generale dell’arma o della GDF a governare il servizio sanitario? Perché deve scovare i criminali, ovvio.
Ma questo lo fanno le Questure e le Procure, non deve farlo il Commissario alla Sanità o la politica.
di Enzo Paolini
I miliardi in arrivo dall’Europa e un governo a maggioranza larga con scricchiolii crescenti prefigurano uno scenario che non esclude decisioni a sorpresa e manovre azzardate, soprattutto se si mettono insieme la rappresentanza parlamentare dimezzata dal referendum, la nuova legge elettorale non approvata ed il “semestre bianco”, a partire dal 3 agosto, che impedisce al capo dello Stato lo scioglimento del parlamento.Sullo sfondo c’è la riforma della giustizia come condizione posta dall’Unione Europea per avere accesso ai miliardi promessi e una ministra dalla forte personalità come Marta Cartabia, già presidente della Corte costituzionale, che ha il compito di elaborare la proposta di riforma. Nella foto Marta Cartabia )
Ciò non toglie che sempre di illegalità si tratta, sia pure distinguendo fra piccoli abusi e palazzi costruiti coprendo i fiumi e manomettendo il territorio, addossando palazzi a palazzi, spesso senza le infrastrutture di servizio.Nel sud interi condomini sono stati costruiti all’insegna dell’abuso.
Accade ora che non solo i grandi abusi ma anche i piccoli debbono fare i conti con i requisiti richiesti per accedere al superbonus e poiché si configura una sorta di abuso di massa ecco che si muove la politica, sempre in cerca di consensi elettorali, che chiede il condono degli abusi commessi per poter attuare anche al sud l’efficientamento energetico e la tutela dell’ambiente. ( Nella foto un “mostro” edilizio )
Legittimo chiedersi a questo punto se i parlamentari sono a conoscenza che a Bologna la spesa sanitaria per ogni cittadino è di 84 euro e in Calabria fra 15 e 20 euro.Possibile che non sapessero? Più probabile che sappiano ma, per ragioni di carriera, supinamente allineati alle decisioni delle segreterie nazionali dei partiti e dei governi dai partiti sostenuti.Alla conferenza Stato-Regioni nessun governatore meridionale ha mai chiesto conto al presidente bolognese Bonaccini ,targato PD, della discriminazione.
(Nella foto ambulanze con pazienti in attesa all’ospedale di Cosenza)
Negli ospedali non c’è più posto, i pazienti Covid vengono dirottati in altre regioni, alcuni muoiono nelle ambulanze, molti altri, soprattutto anziani, muoiono a casa senza neppure la grazia di un tampone, senza una visita medica.I numeri ufficiali sono diventati, in queste ultime settimane, sempre più preoccupanti: circa 13.000 casi attivi attualmente, 600 nuovi contagi al giorno e 10 morti quasi quotidiani (solo all’Ospedale dell’Annunziata di Cosenza 82 in un mese), con un indice di positività del 14%, più del triplo di quello nazionale che è del 4,4%.Noi meridionali e calabresi temevamo che questa pandemia potesse espandersi e incrudelirsi anche al Sud perché sapevamo che le nostre strutture sanitarie sono in condizioni disastrose e che i nostri sanitari sono pochi e impreparati alla bisogna, ma niente è stato fatto per rafforzare strutture e personale medico. ( Nella foto il presidente della giunta regionale f.f. Domenico Spirlì )