Categoria: Primo Piano

MANIFESTO PER IL SUD

Il deficit di infrastrutture, materiali e immateriali, specie di tipo logistico, è cresciuto a dismisura nell’arco di oltre un ventennio, ostacolando lo sviluppo imprenditoriale ed industriale, disarticolando il territorio, pregiudicando la funzionalità dei porti del Sud, nonostante la posizione ideale per fruire dell’enorme sviluppo dei traffici che, dopo secoli, ha nuovamente posto il Mediterraneo al centro del commercio internazionale. Anche per effetto della pandemia, del re-shoring e dell’accorciamento delle “catene del valore”, questa centralità lo impone non solo come mare di transito, ma anche come area di scambio a servizio delle economie che su di esso si affacciano.
(Nella foto il Porto di Gioia Tauro0 )

Ora l’Italia dimezza al Sud anche i soldi del Recovery

Lo scandalo è tanto grande. E l’occasione per il Sud tanto irripetibile. E le attese tanto ancòra deluse
Quanto di peggio si potesse temere per il Sud. Questo sta avvenendo anche con i soldi del Recovery Fund. L’Europa assegna 209 miliardi all’Italia proprio perché c’è il Sud, altrimenti non sarebbero mai stati tanti. E che fa l’Italia? Gira la maggior parte al solito Nord. Dai poveri ai ricchi. Questo ha rivelato la bozza sull’utilizzo di quei fondi. Secondo l’indicazione dell’Europa, al Sud avrebbe dovuto andare il 70 per cento, ma al Sud invece va non più del 34 per cento. Non solo. Il rischio è che in quel 34 per cento siano compresi i fondi nazionali per la coesione e quelli ordinari europei del 2021-27, cioè quelli che ci sarebbero stati comunque. Una beffa. Tanto da chiedersi perché il Sud continui, nonostante tutto, a dare il suo fondamentale apporto all’Italia per essere trattato in violazione di ogni indicazione della Costituzione e della giustizia.

di  LINO PATRUNO

fonte:   lagazzettadelmezzogiorno.it

Nella foto la copertina del saggio di Marco Esposito sulle ruberie del federalismo fiscale ai danni del Sud )

Intervista ad Anna Falcone

«Se il centrosinistra
non cambia si rischia di
far rivincere la
peggiore destra di
sempre»
Intervista ad Anna Falcone, tra i protagonisti del dibattito politico in
vista delle Regionali. «Occorre mettere in campo una coalizione larga,
unitaria, plurale e rinnovata, in netta discontinuità col passato. Il ruolo
dei movimenti civici è cruciale». «Io candidata? Me lo chiedono in tanti,
compresi molti militanti del Pd, ringrazio per la stima ma non è una
persona sola che può salvare la Calabria, serve anche una squadra»

di Antonio Cantisani

OLIVERIO SANTO SUBITO……..

Se fosse vero quanto sostengono i suoi fans e supporters e cioè che la posizione di inquisito costò ad Oliverio la mancata ricandidatura alla guida del governo regionale,sarebbe una questione tutta interna al PD che, se non ci fosse stata, avrebbe portato,secondo i suoi sostenitori di ieri e di oggi, alla sua rielezione. Si arrivò persino a sostenere che sia stato il procuratore Nicola Gratteri a dissuadere Zingaretti dal ripresentare Oliverio. Ovviamente Gratteri smentì dichiarandosi fuori dai giochi politici. Ora i supporters di Oliverio si agitano per ottenere un risarcimento politico che, a quanto pare, si dovrebbe concretizzare nella candidatura di Oliverio alle regionali dell’11 aprile. ( Nella foto Mario Oliverio )

Calabria, chi ha paura di vincere?

Per le regionali in Calabria non si vota più il 14 febbraio ma l’11 aprile, e questa è una buona notizia: la regione, il Cts e il governo si sono resi conto che fare una campagna elettorale e votare con i contagi di nuovo in crescita non era precisamente una buona idea. La nuova data di fatto riapre i giochi finora bloccati sia nel centrodestra, dove Forza Italia rivendica l’esclusiva sul/la candidato/a a presidente ma ancora non ne ha fatto ancora il nome, sia nel centrosinistra, dove il tavolo di confronto per la costruzione di una “coalizione larga” si è impantanato a fine dicembre.

di Ida Dominjanni

IL SUPERCOMMISSARIO FINITO NELL’ANTICAMERA DOVE ” SI NACA IL PECORO”…

Qui non si tratta di arrestare Totò Riina o di dare la caccia alla cupola dei “casalesi”, anche se all’ASP di Cosenza  sarebbe emersa una cupola di comando che avrebbe prosciugato  le risorse per contrastare il virus prevalentemente per pagare  lavoro straordinario ad eroici, altruisti e professionalmente stakanovisti soggetti attuatori. Indaga la Procura ma il commissario Longo al riguardo non ha dato segni di vita.  ( Nella foto il supercommissario Guido Longo )                           

“DECRETO 2” CALABRIA: ECCO PERCHE’ DICO NO….

Il futuro ci sollecita a lanciare un segnale di grande maturità e coerenza, dando dimostrazione di avere nel cuore e nella mente solo ed esclusivamente il bene e la crescita della nostra Nazione di cui fa parte, non dimentichiamolo, anche la Calabria, una terra dalla storia millenaria, che coincide con quella dell’umanità, dove si respira l’anima di un’antica civiltà che vive in una cultura che è storia, che è Magna Grecia, che è Italia. Una regione, già in ginocchio economicamente e socialmente di suo, che così rischia di ricevere il colpo finale con un Decreto vacuo e vuoto che non riesce a garantire il diritto costituzionale alla salute, livelli di assistenza, di prevenzione e cura pari alle altre regioni, a colmare il profondo divario tra Sud e Nord, a ripianare i debiti esistenti, a contemplare risorse per investimenti in capitale umano né tantomeno in tecnologie. (Nella foto il senatore IV Ernesto Magorno )

REGIONE CALABRIA:QUELL’APPLAUSO A TALLINI…….

?

Domenico Tallini, come cittadino italiano e come uomo politico, al  momento non è colpevole di nulla ma è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio sempre di tipo mafioso. E’ “presunto innocente” fino al terzo grado di giudizio ma deve anche rispondere dei reati che gli vengono contestati che non sono di poco peso. La stessa magistratura che gli ha restituito la libertà di movimento dovrà  processarlo e giudicarlo sulla base delle prove esistenti a suo carico.
Nell’attesa  non sono consentiti né processi mediatici né scorciatoie politico-assolutorie. Alla magistratura inquirente il compito di dimostrare la fondatezza dell’accusa ma la vergogna di quell’applauso non può passare perché è di una gravità devastante. (Nella foto Domenico Tallini )

REGIONALI CALABRIA: PARTE LA MACCHINA DEL FANGO…..

L’anonimo ispiratore della nota , nell’intento di ledere l’immagine politica di Anna Falcone per bloccarne la temuta “discesa in campo” nella competizione elettorale, è andato a rovistare ,a modo suo, nel curriculum politico di Anna Falcone cercando di piegare fatti e avvenimenti a una costruzione politicamente diffamatoria.
Evidentemente il nome di Anna Falcone, che come tanti calabresi si è fatta avanti da sola, con competenza e prestigio, a livello nazionale, in una competizione elettorale senza personalità politiche di spicco, preoccupa  e disturba i manovratori occulti della politica calabrese di bassa cucina, che con bassa cucina rispondono, con le falsità più basse, per rivolgersi “ alla pancia” di una popolazione allo stremo. ( Nella foto Anna Falcone )

OPERAZIONE “SANGENNARO”: ELEZIONI IN CALABRIA A TRAZIONE NAPOLETANA….

La sceneggiata napoletana poggia su tre ineludibili personaggi, “isso”,”issa” e “’o malamente” dove è il “malamente” predestinato a soccombere. Nella sceneggiatura e nella regia di Graziano-Merola “o malamente” non va cercato in Calabria ma a Napoli ,perché a Graziano in verità interessa risolvere il grosso problema che il Pd ha a Napoli e che si chiama Luigi De Magistris, sindaco di Napoli a scadenza e leader della formazione politica “Dema”, movimento di aggregazione della sinistra non allineata e spina nel fianco del presidente della Regione, Vincenzo De Luca,targato PD. ( Nella foto Stefano Graziano )

ALLA SS.VV. (SIGNORIA VOSTRA)…CON VIVA CORDIALITA’…….

L’Unione Europea,dunque, ha deciso di mettere fine alle due Italie e ai differenziali nod-sud vincolando il 65,99%  dei miliardi a fondo perduto alla coesione sociale ed economica nord-sud,  con investimenti nei settori chiave dello sviluppo possibile. E’ una occasione unica e irripetibile per risolvere una “questione meridionale” che si trascina dai tempi dell’unità nazionale.Molto dipende dalle forze e dalla mobilitazione che si riuscirà a costruire intorno all’iniziativa dei governatori del sud.Riguarda tutti : le forze politiche, i sindaci, i sindacati, le categorie produttive, gli intellettuali e la società civile ma, soprattutto i giovani  se è vero che “Next Generation” riguarda proprio loro e il loro futuro. Pandemia permettendo, i giovani, cominciando dalle università, debbono prendere nelle loro mani il futuro che gli viene negato. Siamo alla vigilia di una possibile rivoluzione non violenta che presenta il conto di decenni di discriminazioni, emarginazioni, prevaricazioni e ruberie di Stato. (Nella foto il governatore campano Vincenzo De Luca )