Quanto alle responsabilità per la ministra del “governo del cambiamento”il solo responsabile è il presidente della giunta regionale,Mario Oliverio, che avrebbe dovuto espletare tutti i controlli che competono alla Regione sulla correttezza e sulla trasparenza della spesa sanitaria.Questi controlli non ci sono stati e Oliverio non è mai intervenuto in proposito né sugli uffici né sui dirigenti del dipartimento nè sui commissari. (Nella foto: la ministra della Sanità Giulia Grillo)
Perché sarà pure vero che Lega e 5Stelle ,per la diversità di obiettivi, di base sociale e posizionamento geografico, sono legati da un “contratto” da cui discende l’alleanza politica per realizzarlo ma l’anno che stiamo vivendo non diventerà bellissimo, non ci sarà la crescita, meno che mai il boom di Di Maio e a quelli che andranno in pensione con quota 100 non corrisponderanno altrettante assunzioni. Ci sarà,invece, da piangere perché bisognerà ricorrere a nuova tassazione, aumento dell’IVA e -perché no?-una “patrimoniale” che soltanto chi è ricco potrà sopportare agevolmente.
A leggere il libro di Marco Esposito, che soprattutto ogni sindaco meridionale dovrebbe leggere, la domanda che chi legge si pone subito è dove erano e cosa facevano i parlamentari del sud. Oggi che siamo arrivati alla svolta finale con l’autonomia fiscale, finalizzata a togliere risorse destinate al sud, appare evidente, grazie al libro di Esposito, che siamo in presenza di una congiura guidata dalla Lega per sottrarre risorse al sud, tramite il fondo nazionale perequativo, per destinarle all’economia e ai servizi dei territori “padani”.
( Nella foto: Giancarlo Giorgetti )
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Si può essere più sprovveduti di così ? Cioè il vice-premier di un governo amico, alleato nell’UE, si incontra con rappresentanti di un movimento violento, sedizioso, eversivo, dichiaratamente golpista, di fatto ingerendosi nelle vicende interne della Francia. Ancora più penosa la giustificazione addotta da Di Maio: sono andato all’incontro non come vice-premier italiano ma come capo di un movimento politico. In questa affermazione c’è tutto il personaggio e il dramma politico che sta vivendo l’Italia sempre più isolata , dopo la posizione sul Venezuela, nel contesto internazionale. E ora Di Maio che, con quel che-guevara di quartiere di Di Battista, va in Francia a legittimare l’eversione dei gilet gialli. (Nella foto: Di Maio e Di Battista)
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Il femminismo era ancora di là da venire quando Rita Pisano si batteva in difesa delle donne e dei loro diritti senza invocare “quote rosa” e “pari opportunità”. Era una donna combattente, senza complessi verso l’universo maschile, dotata di una forte personalità che faceva valere nelle competizioni politiche e nella stessa vita di partito. (Nella foto: il ritratto di Rita Pisano dedicatole da Pablo Picasso )
Alla fine, levato il drappo, ecco in una teca di vetro il talloncino giallo che dovrà dare un colpo alla povertà e alla disoccupazione giovanile.Ce lo auguriamo di cuore non fosse altro per le aspettative di tanti giovani che non colpa alcuna se questo Stato, repubblica fondata sul lavoro, ha il primato europeo della disoccupazione giovanile.
Il discorso cambia se le promesse fatte in campagna elettorale non hanno bisogno di risorse finanziarie, quei miliardi che vanno e vengono nella legge di bilancio. Combattere la corruzione e l’evasione fiscale consente, anzi, di reperire risorse sottratte disonestamente allo Stato e quindi alla spesa sociale (sanità,scuola,strade,trasporti, welfare, opere pubbliche ecc.ecc.) a danno dei cittadini onesti che pagano tributi e tasse con grandi sacrifici.
Dal mondo delle imprese si chiedono misure urgenti finalizzate a sbloccare i lavori pubblici ed a sostenere gli investimenti privati senza dei quali non ci può essere né crescita nè nuovo lavoro. Alla prova dei fatti reddito di cittadinanza e legge Fornero ,riforme-bandiera di 5Stelle e Lega, a parte qualche riflesso sulla domanda interna, non avranno alcuna incidenza sulla crescita e avranno appesantito di non pochi miliardi la tenuta dei conti pubblici a partire dall’anno prossimo.
Il tutto con la cinica consapevolezza di avere agito, Lega e 5Stelle, in funzione del test elettorale delle elezioni europee che, se per Salvini sanciranno l’incoronazione della Lega a primo partito, per i 5Stelle sarà una caduta verticale da quel 32 per cento delle politiche del 4 marzo.
Fra le tante testimonianze prodotte in questi giorni di memoria da chi fu protagonista di quella tragedia persecutoria, uno scampato ai forni crematori ha denunciato dagli schermi televisivi che in Italia , per dare esecuzione alle leggi razziali, venivano offerte 5 mila lire a chi consentiva il rastrellamento e la deportazione di un uomo ebreo, 3 mila per una donna ebrea e 2 mila per un bambino ebreo.
Fatta eccezione per le scialbe apparizioni televisive dei candidati alla segreteria, il partito non c’è o, se c’è, non si percepisce. Non riesce nemmeno a portare fuori, fra la “gente”, quel poco di opposizione che riesce a fare in parlamento. E’ bloccato, prigioniero della disfatta del 4 marzo, sopravvive grazie
Popolarissimo,dunque, e amato dagli italiani. Può bastare ? Alla Casaleggio debbono aver valutato i pro e i contro e avranno ragione loro se riusciranno a realizzare un legame identitario fra M5Stelle e Lino Banfi che il popolarissimo attore esclude. Rimane da considerare il merito cioè che attinenza può avere la carriera artistica di Lino Banfi…..
Va da sé che all’ambulante che si è genuflesso a baciare la mano di Salvini non si dà nessuna colpa se non quella, presumibilmente, di non rendersi conto del significato di quel gesto, certamente non estraneo alle “plebi” o alle “classi subalterne” meridionali. Messo da parte il bacio della mano nell’ambito familiare…( Nella foto:il bacio della mano nel film “Il padrino” )