Categoria: Regione

ELEZIONI REGIONALI: IL VUOTO POLITICO NELLA CALABRIA CHE BRUCIA

Il problema della qualità e competenza della classe dirigente non è solo della Calabria ma puo’ valere per tutto il Mezzogiorno che non ha mai sentito il peso dell’impietoso giudizio che ebbe a darne Gaetano Salvemini. La sociologia politica da decenni va predicando che il problema cardine del Mezzogiorno è la selezione della sua classe dirigente.

La campagna elettorale ai blocchi di partenza fa registrare la novità che sia il centrodestra che il centrosinistra hanno dovuto affrontare la questione degli “impresentabili”, cioè di presenze in lista di nominativi compromessi o coinvolti in vicende di mafia o incorsi in reati contro la pubblica amministrazione. Sarà la commissione parlamentare antimafia a valutare e dare il via libera alle candidature. Sarebbe interessante e, forse, anche utile ricostruire cronologicamente, di legislatura in legislatura, in 50 anni, quanti consiglieri o assessori regionali hanno dovuto fare i conti con inchieste e misure dell’autorità giudiziaria, da quelle restrittive all’obbligo di dimora fuori regione.

CODICE ETICO IN VERSIONE NAPOLETANA

Avevamo già registrato un affollamento di candidati per la carica di primo cittadino a Palazzo dei Bruzi e consideravamo che troppi candidati, una volta esclusi , individuato il più favorito, non avrebbero fatto in tempo a smaltire il risentimento dell’esclusione e verosimilmente non si sarebbero offerti come donatori di sangue per il favorito. Inopinatamente è piovuto dall’alto un sondaggio mai annunciato, promosso dal PD e portato in Calabria da quel facilitatore di alleanze perdenti, Francesco Boccia, assurto a responsabile nazionale PD per gli enti locali. Ma c’è di più. Il facilitatore di alleanze perdenti ha portato da Roma anche un “codice etico” da applicare nella scelta dei candidati-si presume-sia alla regione che al comune di Cosenza. Il tutto affidato allo stratega per caso, in attesa di un seggio parlamentare, Stefano Graziano, cui il Pd nazionale ha affidato inconsapevolmente il compito di estinguere il PD in Calabria con tutta la sua storia e le residue possibilità di rinascita. (Nella foto Francesco Boccia)

SE ANCHE DE MAGISTRIS GIOCA A PERDERE…..

Se si tiene conto che il centrosinistra è, ad oggi, diviso sulle candidature di Amalia >Bruni e di Luigi De Magistris , a fronte di un centrodestra e Roberto Occhiuto che, salvo rappresaglie di FdI con Wanda Ferro, marciano compatti, ci si rende conto che è difficile mettere insieme i numeri per battere il centrodestra. A quel 54 per cento che non va a votare è improbabile che interessi se vince la destra o la sinistra, oppure Occhiuto.Bruni o de Magistris.Diversamente andrebbe a votare.Non andando a votare si ha come conseguenza che il sistema si vota e si perpetua da solo, con i voti di chi del sistema fa parte. Maggioranza e opposizione escono dalla stessa base elettorale che spregiudicatamente si muove da uno schieramento all’altro decretandone di volta in volta il successo in un perverso meccanismo di alternanza.(Nella foto Luigi De Magistris)