ELEZIONI REGIONALI FRA CHIACCHIERE DISTINTIVI E NUMERI…

Per contro la campagna elettorale avviata in Calabria e controllata da Roma è del tutto silente sulla posta in gioco e si snoda nella stucchevole contrapposizione centrodestra-centrosinistra a fronte di migrazioni elettorali e salti della quaglia da uno schieramento all’altro. Si briga e ci si lancia contumelie per accordi falliti, alleanze negate, in una competizione del tutto surreale fra le nomenclature di partito nella consapevolezza che non si potrà andare oltre la conquista dei seggi riservati in consiglio all’opposizione. Dove la confusione regna sovrana è nel PD che , sordo ad ogni istanza di rinnovamento, ostaggio delle “statue di sale” e delle maschere della vecchia politica, perde pezzi della propria rappresentanza e della propria storia ignorando le sollecitazioni ad aprire il partito a nuove energie, nuove passioni,nuove militanze e tanta aria nuova.(Nella foto Amalia Bruni e Luigi De Magistris )

ALLA TRIENNALE DI MILANO IL VENTENNALE DELLA RIVISTA “ABITACOLO”

“Abitacolo” è oggi divenuto un luogo privilegiato di incontro teorico e creativo della pluralità dei linguaggi e delle culture che agitano la contemporaneità e la globalità.
In Identità e Visioni sono presenti i contributi dei maggiori protagonisti dell’arte, dell’architettura, e della cultura che hanno prodotto per l’occasione saggi e opere sul tema dell’identità, oggetto anche di una mostra itinerante, a cura di Fernando Miglietta, in programma a Roma dal 15 novembre al 22 dicembre 2021, Sala Dardi
(NELLA FOTO FERNANDO MIGLIETTA)

REGIONALI: PD E M5STELLE SI AGGRAPPANO AD AMALIA BRUNI…

Ora ci provano con Amalia Bruni, personalità di primissimo piano,ricercatrice di successo,responsabile del centro di neurogenetica di Lamezia Terme che ha dovuto salvare dalla chiusura perché la regione non aveva provveduto a stanziare il contributo di 500 mila euro, una cifra da ridere a fronte delle spese di rappresentanza e dei benefit di cui godono i consiglieri regionali. Amalia Bruni è donna di scienza, impegnata nel sociale e determinata nelle sue scelte. Danno per scontata la sua candidatura ma lei ancora non ha risposto, ha chiesto tempo, si sta consigliando al di fuori del serraglio dei partiti e dei loro mestatori.
(Nella foto Amalia Bruni)

UN SINDACO PER CAMBIARE COSENZA

Insomma vorremmo proporre discontinuità, un cambiamento, una virata sospinta da un vento di un centrosinistra motivato, convinto ed inclusivo che escluda la nomenclatura notoriamente screditata opaca e traditrice e guardi agli interessi di una comunità composita, quella dei diversi ceti sociali che devono essere, tutti, rappresentati e non antagonisti…
Il Centro storico è semidistrutto e forzosamente ripopolato in maniera inadatta. Non solo questa Amministrazione ha lasciato che molti palazzi e case cadessero e si riducessero a ruderi, ma ne ha, addirittura, demolito alcuni, di fondazione seicentesca, fra Corso Telesio e via Gaeta…
Dobbiamo restituire dignità al Castello simbolo della città ridotto a longe-bar per matrimoni e feste del rum, munito di una inutile ed incongrua “voliera” e di un “ascensore missile” che conduce ad una incongrua ed inutile terrazza panoramica costruita al posto del tetto in tegole preesistente…
La Biblioteca civica, orgoglio plurisecolare della colta città rinascimentale, è stata lasciata andare alla deriva e al fallimento economico. L’intervento del Mibact è stato tardivo, per niente risolutivo e, soprattutto, non soddisfacente perché la Biblioteca civica deve rimanere tale, e cioè di proprietà dei cittadini di Cosenza, come è giusto che sia…
Le Zone a Traffico Limitato sono istituite, in tutto il mondo occidentale, per preservare i Centri storici dai danni provocati dai veicoli a motore alle strade ed agli edifici antichi. Che senso ha avuto istituire la ZTL, a Cosenza, nelle strade della speculazione edilizia del secondo dopoguerra, invece di preservare l’integrità e la bellezza architettonica del Centro storico? Su questo dovrà intervenire l’Amministrazione che verrà, ripristinando la vita nel centro storico, magari iniziando dalla Fiera di San Giuseppe nei suoi luoghi secolari…
Dovremo intervenire sul viale parco che è stato distrutto per sostituirlo con un presunto giardino che ha solo ricreato, di nuovo, una barriera fisica fra la parte est e tutto il resto della città che è esattamente il contrario della finalità per la quale era stato concepito da Giacomo Mancini: abbattere la separazione fisica che diventava sociale ed economica fra i quartieri proletari e sottoproletari di Via Popilia, e piccolo-borghese e borghese della città nuova ad ovest, con una metropolitana leggera e non invasiva. Per dieci anni abbiamo avuto – ed avremmo in eredità – una arteria devastata da lavori costosi ed eterni (proprio perché costosi)…
Non solo il sindaco di centrodestra si è opposto alla costruzione di un nuovo Ospedale facendo finta come i suoi amici sedicenti di sinistra di impuntarsi sul sito, Vaglio Lise o Centro città, sul quale costruirlo, ma, per quel che invece gli competeva, non ha arricchito l’offerta sanitaria territoriale in nessun modo, come avrebbe potuto e dovuto…
L’area urbana, infine.
​Cosenza è da anni cardine di un’area urbana che non riesce, per il prevalere di logiche campanilistiche, a concretizzare e condividere un servizio di trasporto urbano. Il che rende remota la possibilità della fusione dei consigli comunali, l’integrazione dei tributi e dei servizi essenziali, come la raccolta dei rifiuti, con grande risparmio di costi per le rispettive casse comunali. Necessita, quindi, un sindaco che abbia una visione alta ma anche flessibile del ruolo del capoluogo, per le quote di sovranità che va ad acquisire e che vanno compensate con ruoli comprimari nel rispetto della storia e delle tradizioni delle singole realtà municipali.

REGIONALI :LA CANDIDATURA “ A PERDERE “DELLA VENTURA PARTE DA BINARI PUGLIESI…..

Se per l’attività imprenditoriale può valere il fatturato e la presenza sul mercato per la carica dell’Unicef è legittimo ipotizzare che vi concorrano retrostanti e autorevoli accreditamenti politici unitamente alla benedizione di santa romana madre chiesa che non disdegna di mettere le mani, a parte la tutela dei bambini, nelle vicende terrene contaminate dalla politica.
C’è poi la benedizione laica data alla candidatura di Maria Antonietta da Michele Emiliano, governatore della Puglia che ha già assicurato che verrà in Calabria a tenere comizi a sostegno della candidatura dell’imprenditrice delle strade ferrate.Se si aggiunge che Francesco Boccia, responsabile PD per i rapporti con le regioni e rappresentante della corrente di Emiliano nell’articolazione feudale del potere PD, ci si rende conto che la candidatura non nasce a Paola o a Catanzaro ma a Bisceglie (Barletta), dove pare che la Ventura e Boccia abbiano in comune il luogo di nascita. (Nella foto Maria Antonietta Ventura )

«Il mio nome li ha spaventati, io avrei giocato per vincere…»

Anche perché Ciconte non ha un disegno accademico del potere e al quotidiano “Domani” lo immortala così in Calabria…«Una commistione tra politica, settori dell’economia, pezzi di massoneria e di ‘ndrangheta, che sta condizionando da anni la vita e il futuro di questa regione. Ci sono anche pezzi importanti di società civile legati all’intervento pubblico, quindi alla politica. Penso ad ingegneri, architetti, avvocati, medici, legati al potere politico in modo non trasparente. Ecco perché un nome non basta, tu devi proporre una alternativa, devi scomporre questo sistema di interessi e riaggregare le forze sane attorno ad un progetto di futuro. Cambiando subito l’immagine e la narrazione della Calabria. È tutto mafia, è tutto ‘nduja, peperoncini, sole e mare. No n è così. La Calabria è cambiata, non sono cambiate le classi politiche dirigenti. La Calabria non conta un tubo in Italia perché ha una classe politica screditata.
(Nella foto Enzo Ciconte)

BARUFFE E POTERE: LA BRITANNICA ELEGANZA DI “LORD OLIVERIO”…

Di tutto questo “Lord Oliverio” non fa cenno nella sua britannica eleganza così come non fa cenno alle ritorsioni, agli sgambetti, ai boicottagi che Tanzi dovette fronteggiare per portare avanti il suo programma di bonifica e di rilancio del ruolo della Protezione Civile. Gli veniva persino negato il materiale d’ufficio e nemmeno la richiesta di una scrivania venne soddisfatta.La verità è che Lord Oliverio, come Nicola Irto, si schierò dalla parte di coloro che Tansi combatteva acconsentendo alla fine al disegno di farlo fuori. Al suo posto Jole Santelli si trovò ad ereditare il potentissimo dirigente Pallaria, quello passato alla storia perché,in piena pandemia da coronavirus, richiesto dei ventilatori polmonari per salvare vite umane, rispose candidamente che lui di ventilatori polmonari non sapeva nulla e che conosceva appena quelli per difendersi dal caldo.( Nella foto Mario Oliverio )

UN SINDACO PER UNA COSENZA PROTAGONISTA

Nella città di Telesio ci sono i quartieri e le periferie degradate, condizionabili e da sempre soggette ai ricatti della indigenza ma c’è una borghesia professionale, della pubblica amministrazione, dei settori trainanti dell’economia calabrese che ha dimostrato, soprattutto nei confronti del ceto medio impiegatizio, nell’arco delle consultazioni elettorali che si sono succedute, di avere un ruolo trainante nell’attivazione e nella sollecitazione del consenso. In tempi di populismo rampante può sembrare fuorviante appellarsi alla storia culturale e politica della città ma è da quel ceto intellettuale e professionale che Cosenza ha avuto gli amministratori più illuminati e lungimiranti . Mai come oggi Cosenza ha bisogno di un sindaco non frutto di un compromesso al ribasso fra partiti ma attrezzato di conoscenza, competenza e lungimirante.( Nella foto “Il cardinale “di Manzù)

LA CASALINGA DI VOGHERA E LA RIVOLUZIONE DI DE MAGISTRIS….

Ma se De Magistris decidesse di mantenere la sua candidatura autonoma dai partiti in nome di quella rivoluzione che tale può essere soltanto se orientata a chiudere con la vecchia politica, la partitocrazia consociativa, i feudatari di partito, autoreferenziali e comunque sempre governativi, deve dire cosa farà una volta eletto. Perché, in maggioranza o all’opposizione, destra o sinistra, soprattutto in Calabria, il potere logora chi non ce l’ha e questo spiega la ineludibile denuncia di Nicola Irto quando afferma che pezzi del suo partito hanno intese sottobanco con pezzi del centrodestra. De Magistris,per essere credibile, a parte gli accordi su Napoli, deve spiegare la sua rivoluzione alla casalinga di Voghera che in Calabria diventa la casalinga di Taurianova o di Soveria Mannelli.Non c’è rivoluzione possibile se non si convince quel 50 e passa per cento di elettorato che rimane a casa e non va a votare…( Nella foto Luigi De Magistris )

LA BEFFA DI ZAMBRONE OVVERO SALVINI CANDIDA E SCARICA SPIRLI’…

In verità Matteo Salvini ha fatto pipì controvento, autorizzando l’annuncio della candidatura di Spirlì, perché non aveva messo in conto la reazione di Berlusconi. Per due ragioni di tutta evidenza.La prima è che la scomparsa di Jole Santelli non poteva comportare la perdita della presidenza a suo tempo concordata in favore di Forza Italia e che ha avuto come contropartita candidature, regolarmente incassate da Lega e Fratelli d’Italia, in altre regioni. La seconda ragione sta nell’aver lanciato la candidatura di Spirlì mentre Salvini proponeva a Forza Italia la federazione con la Lega, proposta da molti interpretata in Forza Italia come un tentativo di una vera e propria annessione mentre in Fratelli d’Italia veniva interpretato come espediente, s5tudiato a tavolino, per impedire quel sorpasso tanto temuto che sposterebbe in favore di Giorgia Meloni la premiership del centrodestra in un eventuale governo di centrodestra.

Appello a Letta: non abbandonare la Calabria

Caro Enrico,
anzi scusa… caro Segretario del Pd, non sbagliare in Calabria. Almeno tu non cadere dentro asfittiche discussioni dall’epilogo scontato.

Il centrosinistra, quel che resta del centrosinistra calabrese, sta andando a schiantarsi contro un muro.

Le prossime competizioni rischiano di servire solo agli attuali gruppi dirigenti. Per confermare qualche consigliere regionale, per legittimare qualche commissario extra regionale alle prossime elezioni nazionali, per alimentare scontri tra bande. E, intanto, nessuna parola sulla Calabria. Nessuna prospettiva politica. Nessuna attualizzazione del momento storico.

Nel Paese c’è la pandemia. E a Roma governate addirittura insieme a Salvini. Meglio, la Lega ha deciso di governare insieme a voi. Siete distanti anni luce. Eppure nell’interesse collettivo state insieme per costruire le condizioni per tornare alla normalità. E decidete collegialmente le scelte strategiche e la destinazione delle ingenti risorse nazionali che verranno spese in Italia.

In Calabria invece è come se non ci fosse l’emergenza. Tutti si candidano. Tutti mettono veti. Tutti si comportano come se niente fosse accaduto. Tutti danno per scontato che ci si deve per forza dividere anche a queste storiche elezioni.

Franco Bruno
Presidente associazione culturale NeoMedi ed ex Senatore della Repubblica.