Un disastro senza responsabili, almeno fino ad oggi perché, in terra di mafia, omertà e complicità hanno finito per innestarsi stabilmente anche al mondo dei colletti bianchi. Dei mille e più morti per coronavirus non sapremo mai quanti ne avrebbe potuto salvare un servizio sanitario all’altezza delle quotazioni di cui gode, a livello internazionale, un paese come l’Italia.Ci siamo coperti di ridicolo e di dramma agli occhi dell’opinione pubblica nazionale e la domanda che ne scaturiva era come mai i calabresi subissero senza reagire, senza chiedere verità e giustizia. E questo è il punto. Non tutti sanno probabilmente che l’aspettativa di vita in Calabria,relativamente al diritto alla salute, è 10 anni di meno rispetto al nord. ( Nella foto ambulanze durante la pandemia )
Sappiamo, come tutti gli italiani, che nella sanità privata si muovono tanti soldi, e talvolta in maniera illegale, criminale.
E dunque fa bene il Governo a mandare gente che indaghi e colpisca duro.-
Ma perché mettere un poliziotto, un generale dell’arma o della GDF a governare il servizio sanitario? Perché deve scovare i criminali, ovvio.
Ma questo lo fanno le Questure e le Procure, non deve farlo il Commissario alla Sanità o la politica.
di Enzo Paolini
I miliardi in arrivo dall’Europa e un governo a maggioranza larga con scricchiolii crescenti prefigurano uno scenario che non esclude decisioni a sorpresa e manovre azzardate, soprattutto se si mettono insieme la rappresentanza parlamentare dimezzata dal referendum, la nuova legge elettorale non approvata ed il “semestre bianco”, a partire dal 3 agosto, che impedisce al capo dello Stato lo scioglimento del parlamento.Sullo sfondo c’è la riforma della giustizia come condizione posta dall’Unione Europea per avere accesso ai miliardi promessi e una ministra dalla forte personalità come Marta Cartabia, già presidente della Corte costituzionale, che ha il compito di elaborare la proposta di riforma. Nella foto Marta Cartabia )
Ciò non toglie che sempre di illegalità si tratta, sia pure distinguendo fra piccoli abusi e palazzi costruiti coprendo i fiumi e manomettendo il territorio, addossando palazzi a palazzi, spesso senza le infrastrutture di servizio.Nel sud interi condomini sono stati costruiti all’insegna dell’abuso.
Accade ora che non solo i grandi abusi ma anche i piccoli debbono fare i conti con i requisiti richiesti per accedere al superbonus e poiché si configura una sorta di abuso di massa ecco che si muove la politica, sempre in cerca di consensi elettorali, che chiede il condono degli abusi commessi per poter attuare anche al sud l’efficientamento energetico e la tutela dell’ambiente. ( Nella foto un “mostro” edilizio )
Legittimo chiedersi a questo punto se i parlamentari sono a conoscenza che a Bologna la spesa sanitaria per ogni cittadino è di 84 euro e in Calabria fra 15 e 20 euro.Possibile che non sapessero? Più probabile che sappiano ma, per ragioni di carriera, supinamente allineati alle decisioni delle segreterie nazionali dei partiti e dei governi dai partiti sostenuti.Alla conferenza Stato-Regioni nessun governatore meridionale ha mai chiesto conto al presidente bolognese Bonaccini ,targato PD, della discriminazione.
(Nella foto ambulanze con pazienti in attesa all’ospedale di Cosenza)
Negli ospedali non c’è più posto, i pazienti Covid vengono dirottati in altre regioni, alcuni muoiono nelle ambulanze, molti altri, soprattutto anziani, muoiono a casa senza neppure la grazia di un tampone, senza una visita medica.I numeri ufficiali sono diventati, in queste ultime settimane, sempre più preoccupanti: circa 13.000 casi attivi attualmente, 600 nuovi contagi al giorno e 10 morti quasi quotidiani (solo all’Ospedale dell’Annunziata di Cosenza 82 in un mese), con un indice di positività del 14%, più del triplo di quello nazionale che è del 4,4%.Noi meridionali e calabresi temevamo che questa pandemia potesse espandersi e incrudelirsi anche al Sud perché sapevamo che le nostre strutture sanitarie sono in condizioni disastrose e che i nostri sanitari sono pochi e impreparati alla bisogna, ma niente è stato fatto per rafforzare strutture e personale medico. ( Nella foto il presidente della giunta regionale f.f. Domenico Spirlì )
Messo di fronte allo scenario incontestabile delle condizioni in cui versano ospedali e centri di vaccinazioni, ha ritenuto di effettuare delle nomine ai vertici delle ASP seguendo un criterio di rotazione o di alternanza, cioè muovendo i manager da una provincia all’altra , non si comprende con quali obiettivi. Se sono bravi e competenti andavano,almeno per il momento, lasciati a operare sul campo dove erano. Se non sono bravi e competenti andavano destinati ad altre incombenze in modo da non continuare a fare danni.
L’operazione del commissario Longo, purtroppo, somiglia alla famosa “ammuina” di borbonica memoria quando a Napoli…
(Nella foto il super-commissario Guido Longo)
L’avvocato Paolini non si limita ad indicare i responsabili sulla base di una valutazione disgiunta da riscontri concreti ma offre ampia documentazione a supporto della sua accusa.Si tratta delle richieste e delle segnalazioni che l’AIOP negli anni ha formalizzato alla Regione ed ai commissari ad ACTA ,offrendo soluzioni, tecnologie, strutture d’avanguardia al fine di contenere ed abbassare il flusso dei calabresi che vanno a curarsi al nord.
Paolini cita in particolare il caso di quel laboratorio a conduzione privata che offre alla Regione una sofisticatissima quanto costosissima tecnologia per l’individuazione sul nascere di patologie tumorali. Il costo per la Regione, se effettua la convenzione con il laboratorio, si riduce alla metà di quanto paga per le stesse analisi fatte al nord. La risposta è che non ce n’è bisogno mentre i calabresi continuano a emigrare.
Non ho prove per dire che dietro a questo ci sia il malaffare ma certo c’è negligenza e indifferenza, anzi disprezzo per i cittadini calabresi e per le risorse pubbliche.
E questa gravissima responsabilità ha nomi e cognomi ed io li conosco: Mario Oliverio, Massimo Scura, Saverio Cotticelli, Francesco Bevere, Guido Longo, Giacomino Brancati, e tanti che occupano le stanze di Palazzo Santelli e resistono all’insegna del “cosa-mi-importa-tanto-non-sono-soldi-miei”.-
(Nella foto Enzo Paolini Presidente AIOP)
Ha perfettamente ragione, Segretario: BASTA! E rilancio: inizi dalla Calabria! Dove il potere di certi “rais” locali ha desertificato i partiti, azzerato dignità e diritti delle persone, annullato la partecipazione democratica e compromesso la fiducia dei calabresi nei partiti e nelle istituzioni. Non glielo chiedo io, ma l’elettorato progressista calabrese che li ha già bocciati alle urne e respinti con un astensionismo record alle ultime elezioni regionali: non li vuole più nessuno, non li vota (né li voterebbe) più nessuno.
Anna Falcone
Calabrese libera
Alla richiesta di azzeramento del debito avanzata da Spirlì si sono associati alcuni sindaci e anche Nicola Irto, già presidente del consiglio regionale e designato dal PD a guidare la coalizione di centrosinistra alle elezioni di settembre. Sarebbe il caso di chiedere a Irto di quali iniziative si è fatto promotore quando era presidente del consiglio regionale per fare luce sulla spesa sanitaria. Irto dovrebbe spiegare perché con l’azzeramento si dovrebbe“amnistiare” malaffare, imbrogli e ruberie di colletti bianchi in combutta con infiltrazioni mafiose come dimostra l’operazione portata a termine dalla magistratura a Reggio dove l’ASP è risultata fortemente condizionata da entità criminali.
Questo è il momento soprattutto come cristiani, di impegnarsi di più, di andare oltre, di boicottare tutte le attività commerciali mafiose o pseudo tali, di stare vicino a chi ha bisogno, di denunciare scegliendo bene anche a chi rivolgersi. Sappiano che un investigatore non vale l’altro,Bisogna andare a denunciare da chi ha dimostrato sul campo di aver lottato e di lottare le mafie non a parole ma con i fatti, con la determinazione e con il sacrificio che richiede questa battaglia…
(Nicola Gratteri su Famiglia Cristiana)