Il Movimento 10 Idee per la Calabria si era fatto promotore di un appello rivolto alle forze
civiche ed ai partiti delle due componenti, PD e Compagine civica, al fine di trovare una
sintesi ed un accordo per far nascere un progetto unitario. Un progetto a forte attrattiva
anche per ampie fasce di popolazione rassegnata (alle ultime elezioni, di Gennaio 2020, si è
astenuto ben il 56% dell’elettorato). Avevamo proposto una soluzione politica fondata su un
Programma di governo essenziale e condiviso, e di individuare assieme il leader di coalizione.
Avevamo proposto quale Leader della coalizione, una donna calabrese di
riconosciuto prestigio come Anna Falcone. Il susseguirsi degli eventi, l’imminente scadenza
elettorale programmata per l’11 Aprile, troppo ravvicinata, avevano indotto il Movimento ad
un’ulteriore riflessione politica.
Negli anni 70/80, più o meno, si discuteva in consiglio regionale dell’assetto idrogeologico della Calabria e della necessità di regimentare le acque e i fiumi. La relazione si stava svolgendo senza intoppi e si stava affrontando la portata del fiume Petrace che bagna Gioia Tauro. Non c’era molta attenzione come accade quando si tratta di cose serie ma a qualcuno, come oggi a Bevacqua, non è sfuggita la citazione dell’Arno che difficilmente da Firenze può riversarsi nel Petrace e fu la prima figuraccia del livello politico e burocratico.
di Sabrina Barresi (Fonte: Il Quotidiano del Sud )
Tra diseguaglianze quotidiane e visionarie opportunità. In Calabria anche i vaccini seguono la strada del mal costume. Ultimi nelle somministrazioni. Appena 2 giorni addietro: il 58% delle dosi somministrate in Calabria contro il 90% della Valle d’Aosta. Ma non è certo questo genere di classifiche a gettarci nello sconforto. Piuttosto il disorientamento dei medici di famiglia che privi di adeguate indicazioni non riescono a guidare l’agire dei propri assistiti. Anziani sfiniti dall’attesa di una telefonata o di ore di code alle quali talvolta fa seguito “Ritorni, sono ultimati i vaccini”. (Nella foto anziani al vaccino )
E qui sta il problema perché , a oltre tre mesi dal suo insediamento, non si è capito di che cosa si occupi il commissario Longo, quali disposizioni abbia dato, quali misure abbia adottato per contrastare la pandemia, come interagisce con le ASP, come controlla l’andamento dei contagi, i tamponi effettuati, i piani di vaccinazione da applicare.Con disarmante franchezza e un linguaggio del corpo rassegnato ha affermato che non gli hanno dato né personale né mezzi per esercitare i suoi poteri e le sue prerogative. ( Nella foto Guido Longo )
Tante donne, tanti uomini, tantissimi giovani sono già uniti su un orizzonte politico centrato sui temi della giustizia sociale, della lotta alle diseguaglianze, della transizione ecologica, dei nuovi diritti, della parità di genere, del diritto al futuro delle giovani generazioni, mentre certa Sinistra resta inchiodata al passato e a classi dirigenti lontane dalla rappresentanza democratica di questo popolo sovrano, vicine solo a parole. ( Nella foto Anna Falcone )
Se Giletti in mancanza di scoop si accontenta di situazioni comiche più che drammatiche, pace alla sua trasmisione e a La7,ma se vuole scandagliare la spesa sanitaria calabrese muova i cronisti e chieda conto di come sono stati spesi i milioni messi a disposizione dal governo nazionale per contrastare la pandemia oppure perché, a fronte degli ospedali chiusi, ci sono due miliardi inutilizzati per realizzare i nuovi ospedali di cui la Calabria ha bisogno. Chieda conto dei debiti non contabilizzati delle ASP , dei contenziosi esistenti, degli interessi maturati, di quanto incidono le inefficienze sulla spesa sanitaria e sulla migrazione sanitaria fuori regione. ( Nella foto il commissario Guido Longo)
8)-Se durante il semestre bianco dovesse venire meno al governo la maggioranza in parlamento quali opzioni si avrebbero?
Dipende se di fatto o in seguito a voto di sfiducia, in tale ultimo caso si deve dimettere e decide il Presidente della Repubblica se rinviarlo alle Camere o indicare un nuovo Presidente del Consiglio. Non può sciogliere le Camere, una decisione che spetta solo al nuovo Capo dello Stato.
Se la sfiducia è data prima del semestre bianco o nuovo incarico o elezioni anticipate, che si possono tenere nel semestre bianco. Se scioglie si applica l’art. 61 Cost., cioè nuove elezioni entro 70 giorni dallo scioglimento, a meno che scoppi una guerra (comb. disp. art. 60 e 61 Cost.).
nella foto il sen. Felice Besostri
Ma restiamo in Calabria dove si voterà,salvo rinvii, l’11 aprile e dove il PD si porta dietro il peso dei suoi errori, della sua protervia e dei compromessi cui si è dato senza vergogna. Governava Mario Oliverio, con la sua corte e i suoi gerarchi, quando il compianto Paolo Pollichieni, giornalista dalla prosa ruvida e con l’inclinazione motivata a guardare nei panni sporchi della politica, scriveva del PD in questi termini.:
“”Sono il partito dei fondi comunitari,del trasversalismo affaristico,degli ipermercati a 5 stelle,dei pellegrinaggi ginevrini alla corte di Aponte, della burocrazia mercenaria, delle consulenze addomesticate, del familismo amorale,delle concubine “usa e getta”, delle dame senza cavalieri e dei cavalieri con tante dame””. ( Nella foto Nicola Irto)
Ancora più folkloristico, si far per dire, il capogruppo 5Stelle al senato , Ettore Licheri, che al vertice del suo intervento e della sua elegante e raffinata oratoria, ha ammonito Draghi assicurandogli che il Movimento gli avrebbe “rotto le scatole “ passo passo che il governo porta avanti il suo programma.Lo ha ripetuto due volte, volendosi assicurare che a Draghi non fosse sfuggito il monito.Ovviamente le cronache non si sono preoccupate di riportare quanto Draghi si sia rattristato per il monito del senatore Licheri. ( Nella foto il senatore 5Stelle Ettore Licheri )
Gli uffici regionali della sanità, per diretta ammissione degli interessati, riportata dai giornali virgolettata, hanno riconosciuto di non essere in grado di esercitare alcun controllo perché il dirigente che c’era prima non ha attivato le procedure e realizzato i servizi di controllo ed oggi né si riesce a mettere ordine nel passato né si riesce a gestire il presente. Nessuno dà spiegazioni né dall’interno della giunta che comunque è in carica né dai protagonisti della legislatura precedente e cioè Mario Oliverio e il suo plenipotenziario alla Sanità,Franco Pacenza. Il caos ha più responsabili ma nomi non ne vengono fatti. I nomi non li fanno nemmeno Carlo Guccione,targato PD, e Francesco Sapia, targato 5Stelle…..
Renzi aveva due ministri e un sottosegretario e soprattutto aveva in mano le sorti della maggioranza e del governo al Senato.Una posizione di forza contrattuale e di condizionamento “bruciata” deliberatamente per far cadere il governo e ritrovarsi con la sola Bonetti ministro per la Famiglia , del tutto irrilevante per la tenuta della maggioranza e la Lega di Matteo Salvini con tre ministeri di peso. Un “suicidio” politico spiegabile soltanto con l’accettazione consapevole di un mandato sicario.
Anche il “Movimento 10 Idee per la Calabria”, che aveva optato per il disimpegno diretto rispetto alla competizione elettorale, è disponibile a ragionare insieme a tutte le forze politiche democratiche che riconoscono la necessità di non riconsegnare il governo della Regione ad una coalizione di Centrodestra quanto mai inadeguata, che accoglie tra le sue fila forze politiche storicamente antimeridionali e razziste, inspiegabilmente attecchite nei nostri territori col volto mascherato di un riscoperto nazionalismo.
A nulla valgono le fughe in avanti finora irresponsabilmente tentate, se non a realizzare conquiste di posizioni di privilegio personale che nulla hanno a che vedere con il bene comune e gli interessi dei calabresi. Allo stato, l’unica via seriamente percorribile che intravediamo é quella di RIAZZERARE TUTTO senza indugio, ritirando ogni candidatura velleitariamente avanzata, anche per postazioni la cui scelta non compete agli elettori, e di ripartire responsabilmente con la costruzione unitaria di un Progetto politico solido, di un Programma di governo essenziale e condiviso.