ZUCCATELLI…. BERSANI..E LA MUCCA IN CORRIDOIO….

I beneinformati dicono oggi che Zuccatelli ha fortemente desiderato, senza farne mistero, di essere lui il numero uno della gestione commissariale ma non sarebbe corretto avallare questa indimostrabile aspirazione perché amplificherebbe il ruolo avuto nei 100 milioni messi a bilancio, falciando i risultati positivi ascrivibili alla gestione commissariale targata Cotticelli.Diciamo però che in base agli elementi disponibili non suggeriremmo a un amico di comprare una macchina usata da Zuccatelli.Non convince. ( Nella foto Pierluigi Bersani )

APPELLO DELL’ORDINE DEI MEDICI

La nomina d’urgenza, avvenuta nel Consiglio dei Ministri di ieri sera, del dott. Zuccatelli come nuovo Commissario governativo alla sanità in Calabria, pur riconoscendo il tempestivo intervento del governo volto ad allontanare il precedente Commissario dopo la sua fallimentare gestione biennale e la sua inaccettabile intervista televisiva, non ci può tuttavia tranquillizzare e soddisfare né nel merito della scelta né, e ancor più, per la ripetizione di un metodo, cioè quello del commissariamento attraverso un plenipotenziario, che, come proverò a spiegare, per 10 e lunghi anni ha già ampiamente dimostrato i suoi insormontabili insuccessi e limiti. Avvertiamo questa preoccupazione come operatori sanitari, come rappresentanti ordinistici e come cittadini di questa regione e vogliamo, con questo appello, rendercene umilmente portavoce a nome di tutti, a maggior ragione per la nuova emergenza sanitaria, causata dalla ripresa minacciosa dell’epidemia, che unitamente alle croniche insufficienze del sistema sanitario calabrese sta mettendo in pericolo la salute e la vita della popolazione calabrese, anche per le gravi e negative ripercussioni sul mondo del lavoro, sulla vita quotidiana di giovani, adulti, anziani, sulle relazioni sociali.

E ADESSO CORAGGIOSAMENTE TUTTI ADDOSSO A COTTICELLI…

Cotticelli ha spiegato, nello studio de La7, che il piano anti-covid lui lo ha elaborato a giugno in base alle direttive del governo, disponendo come andava organizzata la rete ospedaliera, l’acquisizione dei dispositivi di sicurezza, la formazione delle USCA, unità speciali di primo contatto, ma non toccava a lui realizzarlo ma al commissario nazionale Arcuri che impartiva direttamente istruzioni alle ASP ritenute soggetti attuatori delle misure di prevenzione. ( Nella foto Saverio Cotticelli)

LA CALABRIA FINISCE IN ZONA ROSSA: DI CHI LA RESPONSABILITA’…….

La verità è che il mondo politico si trova ad affrontare una situazione anomala per una campagna elettorale di cui nessuno parla ma che procede sott’acqua con grandi incertezze.Il covid e le misure restrittive del governo hanno fatto saltare il sistema delle clientele politico-elettorali nel momento in cui le regole per tutti le detta il governo centrale lasciando alla politica locale le decisioni da prendere per le situazioni particolari.
E così la politica nella sua espressione istituzionale e di governo si trova da una parte a dover fronteggiare il collasso della rete ospedaliera sotto la pressione dei ricoveri in crescita esponenziale e dall’altra  la protesta delle categorie commerciali e produttive che rifiutano le misure restrittive del governo.

nella foto il commissario Cotticelli

DECRETO CALABRIA: UNO SCHIAFFO AI COMMISSARI

“per quanto concerne la rete ospedaliera, la regione registra gravi ritardi nell’implementazione della rete ospedaliera stessa, la rete emergenza urgenza e le reti tempo-dipendenti”;
“l’attività delle strutture ospedaliere risulta poco performante ed evidenzia il sostanziale ritardo nella messa a regime delle azioni di riorganizzazione programmate da parte delle aziende sanitarie, nonché l’assenza di una governance a livello regionale”.
( Nella foto il commissario Cotticelli)

IL FALLIMENTO DELLE REGIONI…

Ora, con la viltà tipica della politica senza vergogna, cercano di caricare al governo nazionale la decisione delle restrizioni , l’individuazione delle zone rosse e le chiusure da coprifuoco per le attività di maggior rischio. Non intendono cioè affrontare la reazione dei cittadini e le proteste di piazza pur nell’evidenza inconfutabile che in materia di sanità le Regioni hanno sempre rivendicato la piena competenza.

LA TARANTELLA CHE JOLE SANTELLI AMAVA….

La storia della tarantella,in verità, a parte il nome che prende dagli spasmi e dai movimenti scomposti cui va incontro chi viene morso dal “ragno nero” della fantasia popolare, risale alla Magna Grecia e non è una danza di malattia e di sortilegi ma di festa, di amore, di energia variamente interpretata ed espressa.Nella tradizione più remota e rispettata è una danza fatta di regole e di simbolismi codificati, dove ogni gesto, ogni movenza ha un suo significato. E’ una danza “laica” anche se nel sud segna e caratterizza le feste  della tradizione religiosa ma c’è stato un tempo in cui la Chiesa dichiarò  la tarantella fuori legge perché di natura demoniaca.