NON E’ LA SOLITA CAMPAGNA ELETTORALE CONSOCIATIVA…….

E’ tempo,cioè, di superare la “ disuguaglianza “ per cui al nord si vive mediamente dieci anni in più del sud perché gli standard del servizio sanitario sono “diseguali”. Il bambino che nasce al sud non ha i servizi che hanno i bambini del nord, a cominciare dagli asili-nido, così come i ragazzi che vanno a scuola nel sud ricevono, in termini di spesa pubblica,  un terzo di quanto i governi nazionali destinano ai ragazzi del centro-nord . Nella Bologna del “compagno” Bonaccini per ogni cittadino vengono impiegati 85 euro nell’assistenza sanitaria, a Reggio Calabria solo 15 euro.

UN PIANO STRATEGICO PER DARE AL SUD LE RISORSE DEL RECOVERY

Per questo, le regioni meridionali potrebbero, e dovrebbero, farsi promotrici di un “programma strategico per il Mezzogiorno”, con proposte condivise e progetti sinergici per la riduzione del divario nord-sud. Un documento che individui a monte i criteri realmente perequativi di diritti e servizi fondamentali (non più solo “essenziali”) – in particolare la tutela della salute, dei diritti sociali e di cittadinanza – e preveda precisi vincoli per il rispetto di obiettivi, destinazione delle somme, mantenimento (comunque) dell’intervento ordinario. 

UN TICKET PER VINCERE E ANDARE OLTRE……

Fra i nomi messi in campo per la candidatura alla guida della Regione ci sono quelli di Luigi De Magistris e di Anna Falcone che presentano, considerati i vincoli posti da Bruxelles, requisiti di competenza e conoscenza che altri non hanno. De Magistris è stato, prima ancora che magistrato combattente contro corruzione e malapolitica, europarlamentare e successivamente sindaco di Napoli . Anna Falcone, avvocato civilista e costituzionalista, animatrice dei comitati referendari in difesa della Costituzione ed esperta di normative europee, meridionalista formatasi alla scuola di Giacomo Mancini, è espressione di quella sinistra non allineata ,moderna e innovativa, che lavora da tempo a un campo più largo del centrosinistra dialogando con la parte più avanzata e responsabile del sindacato calabrese e con gli intellettuali non rassegnati alla regressione politica e culturale.
(nella foto Luigi De Magistris e Anna Falcone)

REGIONALI:LE MEZZE CALZETTE DEL VOTO DI SCAMBIO…..

Se con Carlo Tansi e il movimento civico “Tesoro Calabria” ci hanno provato nel tentativo di ingabbiarlo in un ruolo subalterno o comunque gregario, alla candidatura di Luigi De Magistris hanno subito reagito con preoccupazione e malanimo, trasferendo in Calabria le polemiche e gli attacchi portati dal PD di Napoli  a De Magistris,reo di aver conquistato la guida della città per due  mandati facendo a meno del PD. ( Nella foto i numeri del lavoro al nord e al sud )

REGIONALI: UN PRESIDENTE PER PAREGGIARE I CONTI CON IL NORD…..

Ci sono conti antichi da regolare  e l’occasione viene offerta dal piano Next Generation dell’Europa che destina e vincola soprattutto al sud buona parte dei miliardi messi a disposizione. Non è un regalo né una concessione ma un investimento politico per la coesione effettiva delle due Italie.Non ci sarà ripresa dell’economia e meno che mai competizione sui mercati internazionali se non si mettono a frutto le potenzialità del Sud, colpevolmente trascurate fino ad oggi. La “locomotiva d’Italia”, ovvero il nord industrializzato e produttivo, perdeva  colpi già prima della pandemia Covid e ora si prende atto che la situazione è peggiorata. ( Nella foto Luigi De Magistris )

MA VOI DOVE ERAVATE QUANDO RUBAVANO AL SUD PER DARE AL NORD ?

La verità è che in questo sistema ci avete sguazzato, perché il vostro silenzio era il prezzo della vostra rielezione. Ora, abbiate la decenza di tacere. O, se parlate, assumetevi la responsabilità di quello che è stato e non è stato fatto su vincoli di spesa, investimenti strategici per innovazione, occupazione giovanile e femminile, porti, ferrovie ecc. Sedete nelle istituzioni: usatelo quello scranno! Per i calabresi, non per le vostre carriere! ( Nella foto Anna Falcone )

MANIFESTO PER IL SUD

Il deficit di infrastrutture, materiali e immateriali, specie di tipo logistico, è cresciuto a dismisura nell’arco di oltre un ventennio, ostacolando lo sviluppo imprenditoriale ed industriale, disarticolando il territorio, pregiudicando la funzionalità dei porti del Sud, nonostante la posizione ideale per fruire dell’enorme sviluppo dei traffici che, dopo secoli, ha nuovamente posto il Mediterraneo al centro del commercio internazionale. Anche per effetto della pandemia, del re-shoring e dell’accorciamento delle “catene del valore”, questa centralità lo impone non solo come mare di transito, ma anche come area di scambio a servizio delle economie che su di esso si affacciano.
(Nella foto il Porto di Gioia Tauro0 )

Ora l’Italia dimezza al Sud anche i soldi del Recovery

Lo scandalo è tanto grande. E l’occasione per il Sud tanto irripetibile. E le attese tanto ancòra deluse
Quanto di peggio si potesse temere per il Sud. Questo sta avvenendo anche con i soldi del Recovery Fund. L’Europa assegna 209 miliardi all’Italia proprio perché c’è il Sud, altrimenti non sarebbero mai stati tanti. E che fa l’Italia? Gira la maggior parte al solito Nord. Dai poveri ai ricchi. Questo ha rivelato la bozza sull’utilizzo di quei fondi. Secondo l’indicazione dell’Europa, al Sud avrebbe dovuto andare il 70 per cento, ma al Sud invece va non più del 34 per cento. Non solo. Il rischio è che in quel 34 per cento siano compresi i fondi nazionali per la coesione e quelli ordinari europei del 2021-27, cioè quelli che ci sarebbero stati comunque. Una beffa. Tanto da chiedersi perché il Sud continui, nonostante tutto, a dare il suo fondamentale apporto all’Italia per essere trattato in violazione di ogni indicazione della Costituzione e della giustizia.

di  LINO PATRUNO

fonte:   lagazzettadelmezzogiorno.it

Nella foto la copertina del saggio di Marco Esposito sulle ruberie del federalismo fiscale ai danni del Sud )

Intervista ad Anna Falcone

«Se il centrosinistra
non cambia si rischia di
far rivincere la
peggiore destra di
sempre»
Intervista ad Anna Falcone, tra i protagonisti del dibattito politico in
vista delle Regionali. «Occorre mettere in campo una coalizione larga,
unitaria, plurale e rinnovata, in netta discontinuità col passato. Il ruolo
dei movimenti civici è cruciale». «Io candidata? Me lo chiedono in tanti,
compresi molti militanti del Pd, ringrazio per la stima ma non è una
persona sola che può salvare la Calabria, serve anche una squadra»

di Antonio Cantisani

OLIVERIO SANTO SUBITO……..

Se fosse vero quanto sostengono i suoi fans e supporters e cioè che la posizione di inquisito costò ad Oliverio la mancata ricandidatura alla guida del governo regionale,sarebbe una questione tutta interna al PD che, se non ci fosse stata, avrebbe portato,secondo i suoi sostenitori di ieri e di oggi, alla sua rielezione. Si arrivò persino a sostenere che sia stato il procuratore Nicola Gratteri a dissuadere Zingaretti dal ripresentare Oliverio. Ovviamente Gratteri smentì dichiarandosi fuori dai giochi politici. Ora i supporters di Oliverio si agitano per ottenere un risarcimento politico che, a quanto pare, si dovrebbe concretizzare nella candidatura di Oliverio alle regionali dell’11 aprile. ( Nella foto Mario Oliverio )

Calabria, chi ha paura di vincere?

Per le regionali in Calabria non si vota più il 14 febbraio ma l’11 aprile, e questa è una buona notizia: la regione, il Cts e il governo si sono resi conto che fare una campagna elettorale e votare con i contagi di nuovo in crescita non era precisamente una buona idea. La nuova data di fatto riapre i giochi finora bloccati sia nel centrodestra, dove Forza Italia rivendica l’esclusiva sul/la candidato/a a presidente ma ancora non ne ha fatto ancora il nome, sia nel centrosinistra, dove il tavolo di confronto per la costruzione di una “coalizione larga” si è impantanato a fine dicembre.

di Ida Dominjanni