LE ANIME BELLE DEL “ FRIDAY BLACK “ E DELLE PISTE DA SCI….

Bisogna partire dal presupposto che se il virus colpisce indiscriminatamente senza risparmiare nessuno- democraticamente dice spiritosamente qualcuno-è anche vero che economicamente non colpisce tutti allo stesso modo.Se uno dispone- per esempio- di 100 mila euro accantonati in banca ha certamente diritto di essere curato e guarito ma,forse, non rientra fra i poveri e gli indigenti né vi può rientrare chi è titolare di seconde case, immobili,barche, macchine di lusso e rendite di posizione. Tutt’al più si può riconoscere a questi soggetti una agevolazione nel pagamento di tasse e tributi , rateizzando o comunque spostando il saldo a pandemia finita e a “ripresa” incominciata.
(nella foto assembramento allo shopping del venerdi)

COME CAMBIANO I COLLEGI ELETTORALI IN CALABRIA

Fonte: Calabria.live
Per la Camera dei deputati la regione Calabria, con una popolazione di 1.959.050 abitanti al censimento del 2011 e 404 comuni alla data della relazione, è inclusa in un’unica circoscrizione elettorale che comprende la Città Metropolitana di Reggio Calabria e le province di Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia. La legge n. 51/2019, applicata secondo le modifiche introdotte dalla legge di riforma costituzionale n. 1/2020, assegna alla circoscrizione 5 collegi uninominali e 8 seggi plurinominali per la Camera dei deputati, per un totale di 13 seggi. Per il Senato della Repubblica le disposizioni di legge richiamate assegnano alla regione 2 collegi uninominali e 4 seggi plurinominali per un totale di 6 seggi.

RAPPORTO SVIMEZ. LA CALABRIA SPROFONDA ANCORA….

Altro aspetto drammatico, il divario scolastico e formativo, già evidente nei servizi per l’infanzia: «I posti autorizzati per asili nido rispetto alla popolazione sono il 13,5% nel Mezzogiorno ed il 32% nel resto del paese. La spesa pro capite dei Comuni per i servizi socioeducativi per bambini da 0 a 2 anni è pari a 1.468 euro nelle regioni del Centro, a 1. 255 euro nel Nord-Est per poi crollare ad appena 277 euro nel Sud. Nel Centro-Nord, nell’anno scolastico 2017-18, è stato garantito il tempo pieno al 46,1% dei bambini, con valori che raggiungono il 50,6% in Piemonte e Lombardia. Nel Mezzogiorno in media solo al 16%, in Sicilia la percentuale scende ad appena il 7,4%».«Infine – si legge nel Rapporto – il Sud presenta tassi di abbandono assai più elevati: nel 2019, ultimo anno per cui sono disponibili i dati, gli early leavers meridionali erano il 18,2% a fronte del 10,6% delle regioni del Centro-Nord. In cifra fissa si tratta di 290mila giovani. Valori più elevati si registrano nel Mezzogiorno sia per i maschi (21% a fronte del 13,7% del Centro-Nord) sia per le femmine (16,5% a fronte del 9,6% del Centro-Nord)». ( Nella foto Luca Bianchi-Direttore Svimez )

DUE MILIARDI NON SPESI

per gli ospedali di
Catanzaro (170 milioni più 40)

Cosenza (375 milioni più altri 45)

Reggio Calabria (180 milioni)

Crotone (25 milioni)

Lamezia Terme (20 milioni).

per ammodernamento tecnologico (86 milioni)

per edilizia sanitaria e sociale (300 milioni)

per 6 case della saluta (49 milioni)

al “Mater Domini” di Catanzaro per adeguamento impiantistica (25 milioni)

per 3 grandi presidi ospedalieri

Sibaritide (143 milioni)

Palmi (150 milioni)

Vibo (143 milioni)

SE BOCCIA DICE AI CALABRESI :”NON VI LASCEREMO SOLI !! “

SE BOCCIA  DICE AI CALABRESI: “NON VI LASCEREMO SOLI ! “

All’inizio sembrava una cosa seria, un riconoscimento, a livello di governo nazionale, del momento difficile che sta vivendo la Calabria. Tenere la conferenza Stato-Regioni, sia pure “a remoto”,  dalla cittadella regionale era un atto simbolico che poteva avere anche un significato risarcitorio in termini di immagine.
Ma quando l’elicottero ,che portava lui e il responsabile della Protezione Civile, è atterrato a Cosenza  in prossimità all’ospedale da campo messo su dall’Esercito, si è capito che il copione era quello dei terremoti e delle alluvioni :” Lo Stato c’è, non vi lasceremo soli “ dirà poi il ministro Boccia  a Crotone di fronte ai danni e al fango lasciato dal nubifragio che ha sconvolto il crotonese, mettendo insieme la devastazione della sanità e quella provocata dalla bomba d’acqua.
Sono parole che gli italiani conoscono bene e che  le popolazioni colpite dal terremoto negli ultimi anni hanno memorizzato nella carne e nell’animo. Il che non vuol dire che il ministro non fosse sincero…. (Nella foto Crotone allagata )

MORRA DERAGLIA E INSULTA LA MEMORIA DI JOLE SANTELLI…

Sapeva della fragilità del nostro servizio sanitario e non esitò a lanciare l’allarme, la notte dell’assalto dei treni diretti al sud, che in Calabria si rischiava una “carneficina”.Con questa consapevolezza aveva chiesto a Conte di mettere fine alla gestione commissariale e di dotare la Calabria delle strutture, dei dispositivi e del personale occorrente.Risulta che aveva chiesto l’attivazione di quattrocento posti letto, quelli mancanti di terapia intensiva e l’assunzione di  medici e infermieri.Quel che ne è stato lo abbiamo appreso da impietose trasmissioni televisive sulla gestione commissariale.Non è una forzatura affermare che  Jole Santelli ha avviato in pochi mesi quello che i suoi predecessori non hanno fatto in decenni.  Ora siamo finiti in mano a Spirlì ed è troppo facile cogliere la differenza. ( Nella foto il senatore 5Stelle Nicola Morra)                                                                                           

IL SENATORE MORRA FRA IL VOTO DI SCAMBIO E IL VOTO DAL ” DIVANO”……..

Ma non sono i calabresi ad aver dato 11 mila voti a Tallini.Semmai i calabresi hanno la colpa di non andare a votare, lasciando libero il campo agli apparati di partito e alle loro clientele,alle lobby che ingrassano sul saccheggio della spesa pubblica , alle fameliche bande di potere che si annidano nelle istituzioni e negli enti di nomina politica con le relative masse impiegatizie . Il resto lo fanno le famiglie mafiose con la complicità di quella zona grigia delle professioni e dell’imprenditoria che l’emerito procuratore di Reggio,  Pignatone, ha spiegato essere il ventre molle della mediazione e dell’ infiltrazione mafiosa.

QUEI VOTI A TALLINI CHE NON SORPRENDONO…….

l caso Tallini non è che l’ulteriore conferma dell’influenza e del controllo politico-elettorale che l’antiStato esercita sulle istituzioni e sullo svolgimento delle consultazioni elettorali. Tallini è un politico navigato, siede nelle istituzioni elettive da quando militava nell’MSI, è stato consigliere comunale a Catanzaro per lunghi anni, costruendo la sua irresistibile ascesa verso la presidenza del consiglio regionale conquistata alla sua quarta legislatura. Nella foto Domenico Tallini )

Calabria Covid 20 novembre

La Calabria con i 515 contagi di oggi (ieri 506) risulta ora la regione italiana con il maggiore incremento percentuale dei casi, di poco inferiore al 40%, nella settimana dal 13 al 20 novembre. All’ultimo posto la Liguria con un incremento percentuale dei casi inferiore al 15% (vedere grafico della Fondazione Gimbe allegato).
Nonostante ciò si continua a sostenere che siamo in zona rossa solo per la carenza di posti letto.
Il numero dei ricoverati in terapia intensiva rimane stabile con 46 ricoverati (- 1 rispetto a ieri) e i ricoverati con sintomi aumentano di 20 unità.
Ciò anche per i 115 dimessi e per gli 11 deceduti, il numero più alto dal 15 ottobre.
Da sottolineare che i deceduti dal 15 ottobre sono oggi 109. In isolamento domiciliare ci sono 8906 persone (ieri 8536).

Sanità, tutti sapevano del disastro in Calabria

Non è solo un problema economico. Ma più ancora sanitario, politico, morale. Un’emergenza con cui l’Italia («Ma è la Calabria!», chiudono il discorso da decenni troppi leader allargando le braccia come dessero ogni partita per persa) non ha mai fatto davvero i conti. «La ’ndrangheta mette in fuga anche i medici. Otto posti da primario presso l’Unità sanitaria di Locri non si riescono a coprire per l’impossibilità di trovare docenti disposti a far parte delle commissioni»

Da dove viene il disastro della sanità in Calabria

Negli ospedali calabresi il problema di gran lunga più sentito riguarda il personale. In tutta la regione mancano medici, infermieri e personale sanitario. Fra tagli, pensionamenti e procedure rigidissime per le nuove assunzioni – imposte dai commissari per evitare nuovi indebitamenti e ogni sospetto di favoritismo – la quasi totalità delle strutture lavorava sotto organico già prima della pandemia, e oggi sono in condizioni ancora più difficili.
Le persone che lavorano nella sanità calabrese vivono con disincanto l’interesse nazionale per il nuovo commissario regionale, stuzzicato dal fatto che siano circolati nomi molto noti come quelli di Gino Strada e Guido Bertolaso. Nelle conversazioni sui risultati del piano di rientro e delle decine di figure indicate dal governo centrale negli ultimi undici anni, le facce e i nomi si confondono in un unico profilo: maschio, anziano, con una carriera nell’esercito alle spalle, il cui unico obiettivo è quello di risparmiare più soldi possibili per rispettare il piano di rientro, e che per timore di compromettersi o sembrare schierato si isola da tutte le altre componenti del sistema.

[Nella foto il lungomare di Reggio Calabria durante il primo giorno di “zona rossa” (Domenico Notaro/LaPresse)]