REGIONI:LE PICCOLE REPUBBLICHE DELLA INADEGUATEZZA E DELL’INCOMPETENZA…

Sta di fatto che la pandemia ha squilibrato ulteriormente il rapporto delle regioni con il governo centrale con un trasferimento di maggiori poteri che vengono esercitati rovinosamente come è dato constatare. Non si può mettere la sanità in mano a manager nominati per appartenenza politica né può essere ridotta a serbatoio elettorale. I bilanci passivi sono lì a dimostrare le loro capacità. In Calabria soltanto le due ASP di Reggio e di Cosenza hanno accumulato un disavanzo prossimo al miliardo di euro per ognuna mentre l’attuale gestione commissariale porta oltre 200 milioni di disavanzo.

LA CORSA ALL’APERITIVO..ALLA MOVIDA…ALLA DISCOTECA..AL MARE..MENTRE IL VIRUS..

Inutili e comunque non ascoltati gli ammonimenti che il virus restava attivo e che con l’autunno ci sarebbe stata la seconda ondata, sulla cui ampiezza e portata non potevano esserci certezze  ma rispetto alla quale bisognava prepararsi e attrezzarsi.Il governo si impegnava a mettere a disposizione risorse e dispositivi e lasciava alle regioni l’incombenza e la responsabilità di predisporre quanto necessitava e cioè strutture  riservate ai contagiati Covid con un aumento dei postiletto proporzionato alla popolazione e ai possibili indici di contagio, con assunzione del personale necessario con appositi bandi, l’acquisizione di mascherine in numero sufficiente per le scuole, gli ospedali, le forze dell’ordine e i centri di distribuzione a prezzo controllato.Di particolare importanza,ovviamente, il tracciamento dei tamponi e l’aumento delle postazioni di terapia intensiva cioè posti letto e personale formato per gestire le apparecchiature. ( Nella foto:aperitivo in piazza )

LA CHIAMAVANO “PASIONARIA AZZURRA”….ERA UNA GUERRIERA BRUZIA….

Quanto agli otto mesi alla guida del governo regionale c’è da sperare che qualcuno dei collaboratori con la lacrima facile al suo decesso, trovi il coraggio di raccontare in quale contesto,politico e umano e con quali e quante resistenze Jole Santelli  ha portato avanti il suo progetto di un nuovo assetto politico-istituzionale, rompendo  vecchi schemi e contrastando le miserabili camarille di puro potere, autoreferenziale e parassitario. Qualcuno dovrebbe rivelare i retroscena del travagliato insediamento del nuovo consiglio regionale, i ruoli da ricoprire, le postazioni da occupare, gli assessorati da assegnare, le presidenze di commissione e la vicenda di quel consigliere neo-eletto che voleva a tutti costi l’assessorato all’agricoltura e per il quale si è dovuta inventare una commissione ad hoc per tacitare lui e la parte politica che lo ha eletto.

LA SCOMPARSA DI JOLE SANTELLI…

Era una donna impegnata in politica ed è risaputo che per una donna esistono ostacoli e difficoltà che Jole Santelli ha sempre saputo affrontare con grinta e autorevolezza.
Ci mancherà e mancherà alla politica calabrese chiamata a sostituirla nel giro di 60 giorni.

nella foto il commissario Cotticelli

COTTICELLI SI DIMETTE-” GENERALE, PRIMA DI ANDAR VIA CI DICA….”

Il generale,prima di andar via, ha il dovere politico e morale di dire ai calabresi,tramite gli organismi di legge, dove ha trovato il marcio e a quali interessi porta il marcio nella sanità calabrese. In basso e in alto.Il generale lascia intendere che ha anche i nomi dei signori della sanità calabrese che tirano le fila del debito accumulato, dei bilanci passivi delle ASL, delle consulenze,dei contenziosi legali, della costosa migrazione dei calabresi negli ospedali del nord . (Nella foto Saverio Cotticelli)

LE NOMINE ALLA REGIONE E I GIORNALISTI DI LOTTA E DI GOVERNO

I giornalisti chiamati a comporre l’ufficio stampa o staff della comunicazione della giunta guidata da Jole Santelli sono professionisti titolati che, in quanto tali, sono pienamente legittimati a ricoprire gli incarichi previsti per gestire la comunicazione istituzionale.Bisogna riconoscere, senza ipocrisia,che  gli incarichi hanno risvolto politico nel senso che sono di supporto all’azione di governo per cui un giornalista non vale un altro

SANITA’ IN CALABRIA:MA CHI PROTEGGE I COMMISSARI ?

RiassuntoLa rete ospedaliera è stata scardinata, il piano di rientro si è risolto in maggior debito, il costo della migrazione sanitaria è aumentato, le ASP di Reggio,Catanzaro,Cosenza,Crotone e Vibo presentano buchi milionari nei bilanci ma i commissari non si toccano, né si sostituiscono.(Foto barelle coronavirus )

SANITA’ IN CALABRIA-STOP AL DISASTRO DEL COMMISSARIAMENTO

Intanto, i nostri cittadini praticamente non hanno assistenza domiciliare, pazienti leucemici privi della possibilità di emotrasfusioni a casa, pazienti oncologici in fase terminale con un servizio (ADI) che chiude sabato e domenica, come se nei giorni festivi il dolore passasse e non vi fossero bisogni assistenziali, con pochissimi infermieri, assolutamente insufficienti alle esigenze di assistenza. (Nella foto Orlandino Greco)

L’odio ed il razzismo al governo della regione!

Ci tocca fare riferimento alla potenza del linguaggio per denunciare la pericolosità pervasiva delle deliranti affermazioni dell’attuale, ahinoi, vicepresidente leghista e razzista della Giunta della Regione Calabria, al secolo Nino Spirlì, titolare addirittura della delega alla Cultura. Il personaggio, se non fosse per il ruolo istituzionale che occupa, potrebbe tranquillamente diventare un fenomeno da baraccone per spettacoli triviali di quart’ordine, quale, appunto, la kermesse della lega a Catania in cui si è esibito insieme ad altri colleghi di pari rango. Il personaggio, se non fosse per il ruolo istituzionale che occupa, potrebbe tranquillamente diventare un fenomeno da baraccone per spettacoli triviali di quart’ordine, quale, appunto, la kermesse della lega a Catania in cui si è esibito insieme ad altri colleghi di pari rango. ( Nella foto Nino Spirlì)

Le (in)certezze di Zingaretti-E se fosse il Pd ad avere cambiato linea su immigrazione, sicurezza e Ius soli? Di Francesco Cundari

Dunque, quale occasione migliore per imporre finalmente una svolta alle politiche dell’immigrazione, della cittadinanza, dell’integrazione? Cosa stiamo aspettando? Si compia ora, e la si compia subito, quella svolta che Nicola Zingaretti e tutto il Pd hanno promesso reiteratamente sin dalla nascita di questo governo. Si cancellino i decreti sicurezza e si ricostruisca una politica razionale e ragionevole di accoglienza e integrazione.(Nella foto Nicola Zingaretti )