Gli eletti nella circoscrizione nord della Calabria / Provincia di Cosenza

Gli eletti nella circoscrizione nord della Calabria / Provincia di Cosenza

Jole Santelli Lega : Molinaro (5.613) Forza Italia : Gallo (12.053) – De Caprio (3.782)
Jole Santelli Presidente : Caputo Luigi (5.775)
Giorgia Meloni : Morrone Luca (8.110)
Unione di Centro : Graziano Giuseppe (4.877).
Il più votato è stato Gianluca Gallo con 12.053 preferenze, seguito da Luca Morrone con 8.110.
Non è stato invece eletto nella lista Casa delle Libertà Giuseppe Gentile, nonostante sia stato uno dei più votati con 7.821 preferenze.
Pippo Callipo PD: Bevacqua (7521) – Guccione (6263) Io resto in Calabria : Di Natale (4752)
Democratici e Progressisti : Aieta (7454).
I più votati sono stati Bevacqua (7.521), Aieta (7.454) e Guccione (6.263).

Fonte : Sito Ministero dell’Interno
https://elezioni.interno.gov.it/regionali/scrutini/20200126/scrutiniRI183010250000

REGIONALI: ATTENTI AI “MARPIONI” DI IERI E DI OGGI….

Ci sono “ padri politici” che passano ai figli il testimone, ci sono burocrati di varia estrazione che si sono guadagnati  una candidatura  servendo con zelo e complicità la politica delle clientele e dei comparaggi.Ci sono esponenti delle varie professioni che, per i servizi resi e le prebende ricevute, debbono dare il loro contributo candidandosi in proprio  o ricorrendo a un candidato che li esprime.Interi nuclei familiari vengono chiamati a dimostrare riconoscenza per qualche favore ricevuto.
Il voto di opinione, là dove esiste, risulta minoritario rispetto al formicaio del “porta a porta”, del fac-simile e del “santino”.La politica non c’è ,è una simulazione, affidata a slogan improbabili in calce ai manifesti murali. Insomma se vota  meno del 50 per cento degli aventi diritto in Calabria vincono gli uomini delle clientele e dei comparaggi, i mestieranti e i carrieristi e soprattutto i marpioni di ieri e di oggi.( Nella foto Antonio Albanese nei panni di Cetto Laqualunque)

REGIONALI : CON CALLIPO SI PUO’ CAMBIARE……

Ma se per i candidati consiglieri la conoscenza del loro livello politico è sotto il minimo sindacale non è così,per fortuna,per i candidati alla presidenza della giunta. Nel complesso hanno fornito e  vanno precisando l’idea o visione che hanno del quadro regionale nei suoi assetti politici, amministrativi e istituzionali.Indicano una scala di priorità delle emergenze da affrontare e con quali cambiamenti di metodo e di organizzazione operativa.
Ma bisogna avere il senso della realtà, delle forze in campo, delle dinamiche possibili nella partecipazione al voto.Non bisogna dimenticare che nelle regionali del 2014 oltre il 50 per cento degli elettori è rimasta a casa. E’ questa l’incognita da cui dipende il risultato. (Nella foto Pippo Callipo )

LA CORTE BOCCIA IL REFERENDUM LEGHISTA… DETERMINANTI LE ARGOMENTAZIONI DI PAOLINI E BESOSTRI…

In gioco erano 3 leggi:quella vigente, quella maggioritaria voluta col referendum e quella che,  stabilendo il taglio di un terzo dei parlamentari, richiede la ridefinizione dei collegi elettorali. L’eccesso manipolativo consiste nell’aver inserito nella legge maggioritaria la delega al governo per la definizione geografica dei nuovi collegi elettorali. Sta di fatto che in attesa di definire i collegi il Paese sarebbe rimasto senza legge elettorale, poiché quella vigente diventava abrogabile ,quella maggioritaria doveva affrontare il referendum e quella del taglio dei parlamentari era subordinata alla definizione dei collegi elettorali. Da qui l’eccesso manipolativo che ha portato alla bocciatura. ( Nella foto l’avv.Enzo Paolini )

REGIONALI: COMUNQUE VADA SARA’ PEGGIO…

Sta di fatto che la scelta dei candidati al consiglio regionale non è avvenuta sulla base della adeguatezza alle responsabilità da assumere e delle competenze necessarie . Non può bastare – anche se è certamente un elemento da non trascurare- essere onesti e non avere precedenti imbarazzanti.
La questione morale, per quanto rilevante, non esclude la conoscenza del territorio, delle sue potenzialità, delle dinamiche produttive e delle interdipendenze con i vari settori. Sanità, trasporti, gestione rifiuti, turismo, agricoltura, industria, servizi in generale, fondi europei sono il campo azione di un governo regionale che non può prescindere dai livelli di competenza della giunta e del consiglio. (Nella foto: Antonio Albanese nel personaggio di Cetto Laqualunque )

LA CAMPAGNA ELETTORALE E LE FORME DELLA POLITICA….

A questo si aggiunga che la campagna elettorale in corso è prevalentemente al “chiuso” e si tiene lontana dalle piazze. Basta avere la possibilità di riempire un cinema, un teatro,un auditorium, una sala con truppe di appartenenza e, a parte gli addetti ai lavori, il pubblico vero,  quello cioè che non è schierato e vuole informarsi, solitamente non risponde. Ci si faccia caso,per lo più è tappezzeria.  La piazza è uno spazio aperto e libero accessibile a chiunque. Il teatro, la sala è uno spazio costruito, identitario,differente dalla piazza.                                                  

BAGNO DI FOLLA PER PIPPO CALLIPO A COSENZA….

Pippo Callipo non parla il politichese,il suo linguaggio e’ semplice e diretto, i problemi li inquadra nella loro essenzialità perché tutti possano capire come interagiscono sulle condizioni di vita dei calabresi. Lotta alla corruzione, alle lobies che in combutta con la malapolitica infestano le istituzioni di governo per mettere le mani sulla spesa pubblica, lotta alla mafia con la lupara e a quella con la penna, superpagata, responsabile di farraginose procedure che frenano lo sviluppo e scoraggiano l’attività di impresa, una burocrazia di per sé improduttiva anche perché professionalmente inadeguata ai ruoli ricoperti.

LIBIA. CON HAFTAR E AL SARRAJ UN PASTICCIO TUTTO ITALIANO….

Ora non bisogna essere esperti di protocolli diplomatici per capire che due nemici che si bombardano a vicenda non possono essere convocati nello stesso giorno e nello stesso luogo.Un errore macroscopico, una forzatura che sfugge ad ogni logica diplomatica.Un errore così imbarazzante di fronte alle cancellerie internazionali che, evidentemente, deve avere una sua spiegazione che qualcuno ha avanzato.

LA “TONNARA” DELLE CANDIDATURE REGIONALI….

A proposito di “storia personale”, considerata patrimonio politico da non sprecare, quella di Mario Oliverio è la storia di un tradimento che appartiene ai suoi comportamenti personali  certamente anche non estranei alla storia del suo partito. Oliverio da una parte trattava con i vertici del partito per un compromesso onorevole, ovvero una via d’uscita per poter ritirare la candidatura. Dall’altra stampava manifesti elettorali , tre metri per due, con la sua immagine  a “presidente”, apriva la segreteria elettorale a Lamezia e, soprattutto, teneva legati i suoi alleati di centrosinistra con riunioni continue , fino alla firma degli accordi sulle candidature nelle liste. (Nella foto la mattanza della tonnara )

MATTEO SALVINI E LA “BESTIA”

Durante i cinque mesi di campagna elettorale per le Europee del 26 maggio, su Facebook, definito l’ammiraglia del Capitano: 17 post al giorno; 60,8 milioni di interazioni (che vuol dire like, commenti, condivisioni); 40 milioni di like e oltre 5 milioni di ore di video visualizzati. Risultato delle elezioni: Lega primo partito con il 34%. Da giugno i ritmi sono un po’ più lenti ma continua a crescere: i like sui post hanno raggiunto i 52 milioni, 11,5 milioni le condivisioni. Oggi i fan su Facebook sono oltre 3,8 milioni, su Instagram 1,8, su Twitter 1,2. ( Nella foto: Luca Morisi)

MAX BLITZ ANTIMAFIA: FORSE 400  INQUISITI E OLTRE 300 ARRESTI SONO TROPPI …

Bisogna ora occupare gli spazi liberati dalla criminalità- spiega-Gratteri – e costruire nella legalità occasioni di crescita , di lavoro e di futuro per i giovani  calabresi costretti a costruirsi una vita altrove. Forse Gratteri, da magistrato , fa una incursione nel campo della politica ma è anche vero che un’operazione antimafia così spettacolare, se non collocata in una prospettiva di liberazione della Calabria dalla mafia e dai suoi complici nel malaffare,  rischierebbe soltanto di criminalizzare ulteriormente una regione e una comunità che già non gode di buona fama. Bisogna dare credito a Nicola Gratteri sulla base della sua competenza e della sua  lunga esperienza che ne fanno uno degli esperti di mafia  maggiormente considerati e apprezzati  all’estero.( Nella foto il procuratore antimafia Nicola Gratteri )

I LADRI IN BANCA- I MARPIONI CHE PRENDONO E QUELLI CHE DANNO SENZA MAI PAGARE PEGNO….

Con la Banca Popolare di Bari , in mano da decenni a una dinastia familiare che ha occupato i vertici gestionali della banca, emergono particolari che lasciano allibiti. Una intercettazione  “pirata” di una conversazione fra alti dirigenti della banca, rivela che tutti sapevano, che i bilanci delle filiali erano taroccati ma che non c’era da preoccuparsi perché interessi “ altissimi” da proteggere escludevano il verificarsi del commissariamento. Quanto in alto si dovrebbe andare per capire in testa a chi fossero gli interessi non è dato sapere ma, a quanto pare, salendo salendo, ci si imbatte in inspiegabili negligenze diegli uomini di Bankitalia.